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Franchino, braccio destro di Diabolik, si scaglia contro i poliziotti: “Vieni qua te sfonno”

Franco Costantino è stato l’ultimo capo degli Irriducibili della Lazio dopo l’omicidio di Diabolik, ora leader degli Ultras Lazio. Sabato si trovava in zona Flaminio con altri amici stazionando senza mascherine e senza rispettare le regole di distanziamento. Quando gli agenti hanno chiesto di favorire i documenti si è scagliato contro di essi tra minacce e insulti. Arrestato è stato condannato a un anno.
A cura di Redazione Roma
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Quarantanove anni e pluripregiudicato, Franco Costantino è stato uno dei capi degli Irriducibili della Lazio e oggi, con lo scioglimento del gruppo a seguito dell'omicidio del leader Fabrizio Piscitelli è uno dei leader degli Ultras Lazio. Meglio conosciuto come Franchino, considerato l'erede di Diabolik, l'ultras è stato condannato ieri alla pena di un anno per resistenza, oltraggio e minacce a pubblico ufficiale. I fatti risalgono allo scorso sabato quando il 49enne stazionava con altre decine di persone in piazza Manila, al quartiere Flaminio, tutti senza indossare la mascherina e senza rispettare nessuna misura di distanziamento sociale.

Quando gli agenti di un equipaggio di una volante si sono avvicinati per identificare il gruppo (ed eventualmente multarlo), Franchino secondo la testimonianza dei poliziotti, ha dato subito in escandescenze. "Perché non mi fai un bocch..no, che cazzo vuoi?", ha urlato l'ultras contro gli agenti per poi scagliarsi fisicamente contro di essi con spintoni, calci e pugni. Riusciva così a fare cadere uno di essi continuando a prenderlo a calci mentre era in terra. Una reazione che ha costretto gli agenti a chiedere rinforzi. Costantino a questo punto per evitare di essere fermato si sfilava la cinta e con questa proseguiva l'aggressione urlando frasi come "vieni qua te sfonno er culo" e "non mi fate paure".

Alla fine, nonostante i tentativi di divincolarsi e la resistenza opposta da Franchino, questo è stato condotto all'interno di una volante e arrestato. Con lui è stato arrestato anche un altro uomo, Simone Nastasi, classe 1981 anche lui per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, accorso a dare manforte al capo ultras insieme ad altre persone tutte successivamente datesi alla fuga. I poliziotti hanno usato anche uno spray al peperoncino per avere ragione dei loro aggressori A seguito dell'alterco e dell'aggressione dei uomini tre agenti di polizia sono stati costretti a ricorrere a cure mediche per farsi medicare lievi traumi ed escoriazioni.

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