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Formia, marito e moglie uccisi dal cugino: “Non doveva finire così, riposa in pace prof”

Fausta Forcina e Giuseppe Gionta, le vittime di Pasqualino Forcina, cugino della donna, erano molto conosciuti a Formia. Fausta era insegnante alla scuola Dante Alighieri così come il marito, vicepreside dell’istituto. Sono molti gli studenti che in queste ore li stanno ricordando con affetto, increduli per quanto accaduto.
A cura di Natascia Grbic
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Foto gentilmente concessa da Latina Oggi
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Sono sgomenti gli studenti di Fausta Forcina e Giuseppe Gionta, i due coniugi di Formia uccisi ieri dal cugino di lei, Pasqualino Forcina, sembra per motivi di eredità. Marito e moglie insegnavano da anni all'istituto Dante Alighieri di Formia, lui era stato anche vicepreside dello stesso istituto. Erano molto conosciuti in città e benvoluti da tutti: per questo i ragazzi che hanno studiato con loro non riescono a credere a quanto accaduto ieri nella loro cittadina. "Ho dei bellissimi ricordi di te, sei stata la mia professoressa alle medie nel mio paesino per 3 bellissimi anni. Ora vivo in Lussemburgo e ricevere questa notizia fa veramente male. Riposa in pace professoressa". "Ciao Fausta, ciao Giuseppe. La vostra vita non doveva finire così". Anche la sindaca di Formia Paola Villa ha espresso cordoglio per la tragedia: "Tutta la nostra città con grande affetto, abbraccia le famiglie Forcina e Gionta. Ora è il momento del silenzio, della comprensione e di essere uniti come comunità cittadina".

Formia, Fausta Forcina e Giuseppe Gionta uccisi da Pasqualino Forcina

Sull'omicidio-suicidio indagano i carabinieri di Formia. Tra i tre, che abitavano nello stesso palazzo di piazza Mattei, sembra ci fossero problemi legati a questioni di eredità. A dare l'allarme intorno alle 17.40 è stata una vicina di casa, che ha visto sulle scale il corpo ormai senza vita della professoressa Fausta Forcina. Quando i militari dell'Arma sono giunti sul posto, hanno scoperto che a essere morta non era solo la donna: all'interno del suo appartamento, infatti, c'era anche il corpo del marito Giuseppe Gionta, che aveva provato a difenderla dalla follia del cugino. Poco più tardi è stato trovato anche lui, riverso privo di vita nella sua casa al piano di sopra. Si era sparato con la stessa pistola calibro 22 con cui aveva ucciso la cugina e il marito.

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