Focolaio San Raffaele Pisana: la Procura di Roma indaga per epidemia e omicidio colposi
Nell'inchiesta sul focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana di Roma, la Procura di Roma indaga per epidemia e omicidio colposi. Questi i campi d'imputazione per i contagi di coronavirus, ma al momento non compare alcun nome iscritto nel registro degli indagati. Nella struttura, aggiornato a ieri, il numero dei positivi del cluster che risulta ormai chiuso, si attesta su 119, tra ospiti, personale sanitario e famigliari, mentre rimane invariato a 6 quello dei decessi correlati. Come riporta Il Messaggero, gli inquirenti propenderanno per l'uno o per l'altro reato, a seconda degli elementi che emergeranno in sede di indagine. Sotto la lente d'ingrandimento le procedure messe in atto all'interno della struttura, i carabinieri del Nas, con a capo Maurizio Santori, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia, dovranno verificare se siano state rispettate le norme anti-contagio previste per evitare il diffondersi dell'epidemia e accertare come il virus sia riuscito a fare breccia nella struttura. L'ipotesi al momento è che l'abbia portato un paziente arrivato da un altra struttura, risultato negativo al tampone.
Il focolaio dell'Irccs San Raffaele Pisana registra 119 contagi e 6 decessi
Il cluster dell'Irccs San Raffaele Pisana registra 119 contagi e 6 decessi, l'ultimo, quello di un infermiere segnalato dalla Asl Roma 1. Nel Lazio ieri sono stati 8 i nuovi positivi, due riconducibili al focolaio dell'Istituto Teresianum di Piazza San Pancrazio, sottoposto ad indagine epidemiologica, dove una suora e un giardiniere sono risultati positivi al tampone e sono in corso gli accertamenti su membri interni ella struttura e contatti esterni. Nella Asl Roma 4 i due casi positivi sono stati individuati in sede di pre-ospedalizzazione e una persona risultata positiva agli esami svolti al drive-in disposto all'ospedale San Giovanni Addolorata, dopo ben 620mila tamponi svolti. Un caso positivo ricoverato presso il policlinico Umberto I è una persona proveniente dal Bangladesh, che aveva manifestato sintomi già prima della partenza.