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Finte ferite per giustificare alla moglie la mancanza dei soldi: la rapina è inventata

Secondo la versione inventata dall’uomo, due uomini gli avrebbero sottratto il portafogli con 680 euro dentro dopo che aveva ritirato il denaro in una banca di Lanuvio, in provincia di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Velletri, sono le 11 e 30 del 12 marzo quando l'operatore della centrale operativa dei carabinieri riceve la segnalazione di una rapina. Sul posto gli agenti si fanno raccontare tutto dall'autore della denuncia. “Uscendo dalla filiale della Banca Popolare del Lazio di Lanuvio sono stato avvicinato da due signori stranieri che mi hanno minacciato con un coltello vicino al collo e mi hanno dato diversi pugni allo stomaco e al volto”. Vicino all'occhio dell'uomo c'è anche una vistosa ferita allo zigomo destro. Poi, prosegue il racconto, “mi hanno rubato 680 euro, che avevo appena ritirato in banca, dalla tasca”. Poi fornisce una descrizione dettagliata dei due rapinatori per permettere ai carabinieri di procedere alle ricerche. La visione delle cassette con le riprese delle telecamere di video sorveglianza e il sopralluogo sul posto fanno emergere una serie di contraddizioni e incongruenze che hanno costretto l'uomo a rivelare la verità: tutto inventato, la rapina è stata simulata per giustificare alla moglie la mancanza del denaro. Per rendere più credibile l'evento delittuoso si era anche procurato da solo una taglio col coltello allo zigomo destro. Sono in corso ulteriori accertamenti per stabilire le reali cause del gesto.

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