Fase 2, cosa riaprirà davvero a Roma e nel Lazio: lunedì 4 maggio negozi ancora chiusi
Non riapriranno sicuramente bar e ristoranti, hotel e neanche palestre e parrucchieri. Ma non alzeranno le saracinesche neanche i negozi e i parchi dovrebbero ancora rimanere chiusi al pubblico. La ‘Fase 2′ dell'emergenza coronavirus scatterà lunedì 4 maggio, ma la ripresa sarà graduale e forse differenziata a seconda delle regioni. Nel Lazio, che ieri ha toccato quota 60 nuovi contagi, un numero mai così basso da oltre un mese, la Regione sta studiando un piano per una ripartenza, che avverrà ma sarà scaglionata. Zingaretti presenterà un piano nei prossimi giorni con un vademecum per la ripartenza nella regione, ma l'ultima parola, poi, spetterà al governo e oggi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ribadito in un lungo post pubblicato su Facebook: "Dobbiamo riaprire sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico. Non possiamo permetterci di tralasciare nessun particolare, perché l’allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli". Ieri la Regione Lazio ha convocato un tavolo con associazioni e sindacati per informarli di aver elaborato una bozza di linee guida, elaborate con la task force regionale, per favorire la riapertura nel rispetto del distanziamento sociale, della salute e della sicurezza.
Cosa riaprirà prima e cosa riaprirà dopo nel Lazio
In generale in tutta Italia e anche nel Lazio apriranno prima tutte quelle attività che nel documento stilato dall'Inail "sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione", presentano una bassa classe di rischio e di aggregazione. Un rischio basso da contagio si ha quando è possibile un distanziamento sociale con gli altri lavoratori e non si è a contatto (come invece per esempio potrebbe accadere per i farmacisti) con possibili fonti di contagio. L'aggregazione sociale misura quanto un lavoro preveda contatto con altre persone oltre ai colleghi, e cioè per esempio i bar e i ristoranti, i negozi, gli spettacoli (cinema e teatro), gli alberghi e scuole e università. Per evitare le ‘ore di punta' l'intenzione è quella di scaglionare gli orari di apertura delle diverse attività.
Librerie
Le librerie nel Lazio sono ufficialmente aperte da lunedì 20 aprile. I librai e i clienti devono seguire un vademecum di regole per evitare il contagio e mantenere la distanza sociale, ma per il momento, ha fatto sapere la Regione Lazio, la riapertura è stata un successo: "Non sono stati riscontrati problemi nell'applicazione delle regole fissate dal Vademecum in 10 punti redatto dalla Regione Lazio in collaborazione con i rappresentanti dei librai del Lazio. Non ci sono stati assembramenti e la clientela ha rispettato praticamente ovunque le regole di distanziamento individuale e le disposizioni igieniche e organizzative. In merito a queste ultime, i giorni passati sono stati necessari in molte attività per installare strutture – ad esempio strutture di plexiglas alle casse – e reperire dispositivi di protezione individuale (come mascherine, guanti o visiere) per i dipendenti e guanti monouso e gel disinfettante per la clientela".
Fabbriche
A riaprire il 4 maggio saranno, probabilmente, quasi esclusivamente le fabbriche e nel Lazio sono circa 23mila. Secondo il documento dell'Inail il rischio contagio è basso, come è bassa la classe di aggregazione sociale, ovviamente. Per i lavoratori delle industrie, oltre al mantenimento delle distanze sociali, ci sarà la misurazione della temperature, la rotazione dei turni e la mappatura di eventuali contagi. Riapriranno anche i cantieri edili.
Negozi
I negozi probabilmente non riapriranno lunedì 4 maggio, ma forse una o due settimane dopo, poco prima o insieme ai bar e ai ristoranti. Nel caso dei negozi, ovviamente, il rischio contagio è più alto, come più alta è la classe di aggregazione sociale. Gli spazi saranno contingentati e nei centri commerciali e nei negozi di media grandezza dovrà esserci uno spazio di almeno dieci metri per ogni cliente. Verranno inoltre installate barriere di plexiglass alle casse, come già avviene in molti supermercati.
Bar e ristoranti
In generale, come detto, riapriranno prima tutte quelle attività, come le fabbriche e i cantieri, che non prevedono un contatto diretto con i clienti. Dopo una o più settimane sarà la volta anche dei bar e dei ristoranti. Nei bar la distanza minima tra un cliente e l'altro sarà di 4 metri. Per quanto riguarda i ristoranti verranno semplificate le norme per richiedere l'occupazione di suolo pubblico e per sistemare, quindi, tavoli all'aperto.
Parrucchieri e palestre, Hotel e bed & breakfast, cinema e teatri
Saranno probabilmente le ultime attività a riaprire, quelle che presentano più rischio e, ovviamente, un fattore di aggregazione molto elevato. Se per i parrucchieri l'esposizione al contagio potrà essere limitata con dispositivi di protezione individuale, per quanto riguarda palestre, cinema e teatri la riapertura potrà avvenire soltanto con il distanziamento sociale. Le associazioni di cinema si stanno già organizzando per rispolverare una vecchia pratica ormai in disuso: i drive-in, il cinema in macchina.
Scuole e università
Non è stata ancora presa una decisione ufficiale per quanto riguarda scuole e università, ma è probabile che le lezioni in aula ricominceranno, come minimo, a settembre. La sindaca Raggi ieri ha detto che, se i contagi rimarranno bassi, si potrebbe pensare a riaprire i centri estivi già a luglio.