Fabrizio Piscitelli, familiari contro la decisione del questore: “Non vogliamo funerali privati”
"Non vogliamo funerali privati, non ci sarà nessun problema di ordine pubblico" sono le parole della moglie di Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, il leader degli Irriducibili ucciso mercoledì scorso con un colpo di pistola nel Parco degli Acquedotti a Roma, per mano di un killer che fingeva di fare jogging. Funerali che dovrebbero svolgersi presumibilmente il 13 agosto, all'interno del Cimitero Flaminio. Appresa la notizia che le esequie saranno obbligatoriamente in forma privata, i familiari si sono opposti alla decisione del questore Carmine Esposito, che ha dato l'ordine per "motivi di sicurezza". Questo vuol dire che i tifosi che vogliano rendere omaggio al capi degli Irriducibili non potranno partecipare alle esequie.
I parenti non hanno ben accolto il provvedimento e la moglie, a tal proposito, ha pubblicato una lettera aperta, riportata da Adnkronos. "Fabrizio era un uomo amato dagli amici e rispettato da tutti. Non era un mafioso come lo si dipinge in queste ore: non ha mai subito condanne per associazione mafiosa o provvedimenti come il 41bis. E tutti i beni posti sotto sequestro ci sono stati restituiti. Lo state uccidendo di nuovo" prosegue la donna. Ciò che desidera la famiglia è un funerale "che renda onore a Fabrizio" e che permetta a chi gli ha voluto bene di salutarlo. Come si apprende, pare che la moglie si rivolgerà al Tar, scrivendo al questore, al prefetto e al ministro dell’Interno Matteo Salvini affinché venga ritirata la circolare che impone i funerali privati.