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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Fabrizio Moro porta Cucchi all’Olimpico: l’immagine di Stefano sul maxischermo

Fabrizio Moro ha voluto parlare della vicenda di Stefano Cucchi con la canzone a lui dedicata nel 2011 dal titolo ‘Fermi con le mani”. “Stefano è stato ‘violentato’ e lasciato solo a morire da uno Stato che spesso si dimentica dei suoi stessi figli”, ha detto Moro introducendo il brano al suo pubblico.
A cura di Enrico Tata
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Stefano Cucchi sugli schermi dello Stadio Olimpico durante il concerto del cantautore romano Fabrizio Moro
Stefano Cucchi sugli schermi dello Stadio Olimpico durante il concerto del cantautore romano Fabrizio Moro
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Il ricordo di Stefano Cucchi, un'immagine di lui sorridente, sui maxischermi dello stadio Olimpico di Roma. Il cantautore romano Fabrizio Moro ha voluto parlare della vicenda del ragazzo romano con la canzone a lui dedicata nel 2011 dal titolo ‘Fermi con le mani". "La sua storia ha un epilogo incompiuto dove il confine tra quello che si sa e quello che si fa finta di non sapere, è molto sottile. Stefano è stato ‘violentato' e lasciato solo a morire da uno Stato che spesso si dimentica dei suoi stessi figli", ha detto Moro introducendo il brano al suo pubblico. "Fabrizio Moro ha portato Stefano all'Olimpico. Grazie Fabrizio! Grazie Roma! Vi voglio bene", ha scritto Ilaria Cucchi, la sorella di Stefano, questa mattina su Facebook.

Il processo per la morte di Stefano Cucchi

Il processo Cucchi bis è iniziato a ottobre 2017. Cinque carabinieri sono indagati per il pestaggio che il 22 ottobre 2009 portò alla morte di Stefano. A tre di loro, Alessio Di Bernardo, Raffaele D’Alessandro, Francesco Tedesco, i pm contestano l'accusa di omicidio preterintenzionale. Gli inquirenti: avrebbero provocato la morte del ragazzo "con schiaffi, calci e pugni, provocando con una rovinosa caduta con impatto al suolo della regione sacrale lesioni guaribili in almeno 180 giorni e in parte esiti permanenti". Altri due, invece, risponderanno del reato di calunnia. Una settimana fa nel corso di un'udienza l'ex moglie di D'Alessandro ha detto ai giudici: “Lui con la divisa si sentiva come Rambo. Diventava aggressivo”.

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