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Esercitazione antiterrorismo nella stazione della stazione metro Laurentina

Mitra spianati, teste di cuoio e unità speciali. Esercitazione antiterrorismo nella stazione metro Laurentina all’indomani dell’attentato di Barcellona. L’obiettivo? Coordinare le unità d’emergenza delle varie forze di sicurezza e testare la capacità d’intervento in caso di attacco.
A cura di Valerio Renzi
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Teste di cuoio, mitra spianati e uomini in assetto da guerra alla stazione delle linea B della metrolitana Laurentina. Scene da film d'azione, e per fortuna si trattava solo di un'esercitazione antiterrorismo congiunta tra la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri, che ha visto l'impiego anche di figuranti nel ruolo di passanti e di finti ostaggi da liberare e terroristi da neutralizzare. Esercitazioni simili sono avvenute anche a Bologna, nel parcheggio sotterraneo della stazione ferroviaria e a Genova, nella zona d'imbarco dell'aeroporto.

Le esercitazioni antiterrorismo dopo l'attentato di Barcellona

L'attività di coordinamento è avvenuta in ossequio alle direttive emanate dal Ministro dell'Interno all'indomani dell'attentato terroristico di Barcellona: obiettivo "testare la capacità e velocità di reazione ad una notizia di attentato, o possibile attentato, in corso e la sinergia operativa tra le Unità di primo intervento delle due Forze di Polizia". In ciascuna città all’esercitazione hanno partecipato unità UOPI della Polizia di Stato congiuntamente a SOS o API dell’Arma dei Carabinieri, unitamente a equipaggi delle Volanti, dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato e Radiomobili dei Carabinieri per la “cinturazione” degli obbiettivi, per un totale di oltre 150 uomini.

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