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Enrico Montesano presenta il suo Rugantino: “Oggi Roma non é né amata né rispettata”

“I romani non rispettano questa città, non la amano. La usano. Roma invece è come una bella donna, va rispettata, amata, curata”, dice Enrico Montesano alla presentazione di Rugantino, lo spettacolo che andrà in scena al Teatro Sistina dal 21 dicembre al 27 gennaio 2019.
A cura di Enrico Tata
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Enrico Montesano
Enrico Montesano

"Io amo la mia città e mi dispiace quando la vedo un po' sottotono. Roma è una ca trattino pitale, nel senso che ognuno viene, ci fa i suoi bisogni, e se ne va. I romani stessi, non rispettano questa città, non la amano. La usano. Roma invece è come una bella donna, va rispettata, amata, curata", dice Enrico Montesano alla presentazione di Rugantino, lo spettacolo che andrà in scena al Teatro Sistina dal 21 dicembre al 27 gennaio 2019.

"Rugantino è un messaggio d'amore per questa città che nonostante tutto ce la farà. Parafrasando una celebre frase latina: non riusciranno a distruggere questa città, visto che non ci sono riusciti i barbari e nemmeno i Barberini", commenta il popolare attore romano.  "Il Rugantino di oggi forse farebbe il tranviere. Ma la Roma di oggi non è poi così diversa dalla Roma di Rugantino: allora c'era il problema delle fogne, oggi c'è quello della monnezza… A Roma non si fa niente da 40 anni, anche perché quando qualcuno ci prova lo fermano subito. Ma se tante cose non funzionano non è tutta colpa dell'amministrazione, è colpa anche del menefreghismo dei romani e della loro attitudine a non rispettare le regole, dalle doppie file alla monnezza…",  sottolinea ancora Montesano.

‘Rugantino' al Teatro Sistina

Montesano debuttò con Rugantino quaranta anni fa esatti, il 18 dicembre del 1978.  "Regia, scenografie, movimenti di scena, costumi, musiche, sono quelli della seconda edizione di cui fui protagonista. D'altronde gli autori, Garinei & Giovannini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa con la collaborazione di Luigi Magni e le musiche di Armando Trovajoli erano un bel gruppetto di gente di qualità", spiega l'attore romano. "Rugantino è una maschera senza maschera: un impunito, dalla lingua lunga, che vuole avere sempre l'ultima parola. E in questo allestimento più che in altri lui diventa esattamente quello che voleva essere. Anche se questo gli costa la vita. È una bella sfida rifare questo personaggio con una maturità diversa… Dopo 40 anni mi guadagnerò la pensione: dopo questo spettacolo la potrò prende' pure io quota 100?", scherza Montesano.

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