Emanuela Orlandi, il fratello Pietro scende in piazza per l’anniversario: “Dal Papa muri sempre più alti, voglio risposte”
"Pochi giorni dopo la scomparsa di Emanuela monsignor Giovanni Battista Morandini disse a mio padre che la vicenda preoccupava lo Stato, e c'era un invito a non aprire in Vaticano una falla che difficilmente si sarebbe potuta chiudere. Ecco, penso che la decisione di archiviare l'inchiesta giudiziaria sia un proseguimento di quelle parole." Così all'Ansa, Pietro Orlandi, il fratello della quindicenne cittadina vaticana, Emanuela, sparita da Roma il 22 giugno di 35 anni fa, in occasione dell'intervista che annuncia un sit in Vaticano per l'anniversario della scomparsa. Venerdì 22 giugno, alle 18.30, in piazza Giovanni XXIII, a Roma, è prevista la manifestazione in onore di Emanuela: "Vorremmo arrivare anche a piazza San Pietro per ricordare Emanuela a casa sua'", rivela Pietro spiegando che il Vaticano deve dare ancora l'autorizzazione.
Dopo l'archiviazione da parte della magistratura la famiglia Orlandi ha presentato lo scorso novembre, per la prima volta alla Gendarmeria Vaticana, la denuncia di scomparsa di Emanuela. "Il fascicolo è aperto ma da allora non è stato fatto niente, non è stato interrogato nessuno", denuncia l'avvocato Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi. Ma non solo, in attesa di risposta c'è anche una richiesta di vedere Pippo Calò, oggi detenuto al 41 bis al carcere di Opera e all'epoca dei fatti, nel 1983 boss della mala romana. "A Roma, era un personaggio importante. Potrebbe avere informazioni sulla vicenda – dice l'avvocato Sgrò -e lui si è detto disponibile a incontrarmi. Perché non arriva una risposta?
Il caso inizia esattamente 35 anni fa, quando Emanuela Orlandi, che oggi avrebbe cinquant'anni, scompare dopo la consueta lezione di musica musica a Sant'Apollinare. La ragazza, + figlia quindicenne di un messo della prefettura della Casa pontificia ed e' cittadina del Vaticano. Il Papa interviene con diversi appelli, ma senza elementi, la prima inchiesta viene chiusa nel luglio 1997 salvo essere riaperta a giugno 2008 con le dichiarazioni di Sabrina Minardi, compagna di Enrico De Pedis, uno dei capi della banda della Magliana che si ritiene abbia rapito Emanuela Orlandi per conto di un alto prelato. Nel 2016 l'archiviazione dell'inchiesta da parte della Procura di Roma, confermata dalla Cassazione.
"Vogliamo risposte sulla trattativa che c'e' stata negli anni scorsi tra il magistrato Giancarlo Capaldo e il Vaticano a proposito della consegna di un fascicolo su mia sorella Emanuela, una trattativa che non e' stata mai smentita", insiste Pietro, che non risparmia dubbi neanche nei confronti di Papa Francesco: "Si è trincerato dietro una porta blindata. Perché? Dopo la prima volta che l'ho incontrato, e mi ha detto che Emanuela era in cielo, ho fatto tante richieste per rivederlo. Mai una risposta e il muro è sempre più alto".