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Elena Aubry morta sulla via Ostiense: tre funzionari comunali indagati per omicidio colposo

La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati tre funzionari del Campidoglio, accusati di omicidio colposo nell’inchiesta sulla morte di Elena Aubry, caduta dalla moto per le radici. I dipendenti comunali avrebbero dovuto vigilare sulla manutenzione del manto stradale del tratto della via Ostiense, in cui ha perso la vita la motociclista venticinquenne.
A cura di Alessia Rabbai
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Elena Aubry, la 25enne morta in un incidente sulla Ostiense
Elena Aubry, la 25enne morta in un incidente sulla Ostiense

Tre funzionari del Comune di Roma sono iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo nell'inchiesta sull'incidente stradale che ha portato alla morte di Elena Aubry. Si tratta di dipendenti del Campidoglio che avrebbero dovuto occuparsi della manutenzione della via Ostiense, la strada in cui due anni fa, il 6 maggio del 2018, la venticinquenne è morta dopo aver perso il controllo della sua moto Honda Hornet, a causa delle radici e dell'asfalto dissestato. Gli indagati sono finiti nel mirino del pubblico ministero Laura Condemi, ma potrebbero non essere i soli. La svolta arriva a due anni di drammatici fatti in cui la giovane Elena ha perso la vita, dopo complesse indagini, per risalire ai testimoni del sinistro e grazie al lavoro dei tecnici, che hanno realizzato una ricostruzione 3D della dinamica dell'incidente.

La mamma di Elena Aubry: "Giustizia non vendetta"

"Non avevo dubbi sul fatto che sarebbe emersa la responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare sulla manutenzione della strada in cui è morta mia figlia e invece non lo ha fatto – ha detto Graziella Viviano, la mamma di Elena Aubry – spero che il processo sulla morte di Elena serva a chiarire definitivamente come le strade siano un servizio di primaria necessità e che la loro manutenzione è il minimo che lo Stato possa fornire, a riconoscere e mettere in atto l'urgenza degli interventi, pena un'ipoteca pesantissima sulle vite dei cittadini: la strada non deve uccidere". Graziella ha commentato così la notizia dei tre indagati per la morte della figlia: "Cerco giustizia e non vendetta. Non so odiare, Elena è amore e così va ricordata".

Il punto delle indagini sulla morte di Elena Aubry

La salma di Elena Aubry ha ricevuto il nulla osta da parte della Procura a un anno dal decesso, un tempo lungo ma necessario per consentire lo svolgimento delle indagini. La Procura ha lavorato per risalire ai testimoni dell'incidente, tra i quali ultima l'infermiera che per prima ha prestato i soccorsi alla venticinquenne, rintracciata solo a distanza di mesi dal sinistro. Grazie ai sopralluoghi al chilometro 25 della via Ostiense, con le testimonianze e ricostruzioni della dinamica da parte di tecnici, gli investigatori sono risaliti al punto esatto in cui Elena è caduta: a far sbandare la moto il manto stradale dissestato.

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