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Ecco com’è caduto nel Tevere Beau Solomon: il video delle telecamere di sicurezza

Secondo la procura il colpevole resta Massimo Galioto, il senzatetto arrestato pochi giorni dopo la morte di Beau Solomon e scarcerato questa settimana. Secondo gli inquirenti sarebbe stato lui a spingere in acqua lo studente americano.
A cura di Enrico Tata
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Ecco com'è morto Beau Solomon, lo studente americano caduto nel Tevere nella notte tra il 30 giugno e il primo luglio. Questo il video delle telecamere di sicurezza acquisito dalla procura di Roma. Nella prima parte si vedono le immagini così come sono state registrate, mentre nella seconda il video viene migliorato e accelerato. Nella terza c'è una ricostruzione in 3d della scena, soprattutto per valutare le distanze e le posizioni dei corpi al momento della spinta che avrebbe fatto precipitare il ragazzo statunitense nel fiume.

Si vedono delle sagome, dei puntini opachi, che si avvicinano allo studente, poi qualcosa cade in acqua, probabilmente il sasso tirato contro al ragazzo. Le figure sono piccolissime perché la telecamera è installata sopra le sponde del Tevere dal lato opposto al luogo del fatto. Inizialmente c'è una persona che discute con Beau, poi, nascosta da un cono d'ombra di un albero, compare un'altra sagoma che si avvicina velocemente allo studente e sembra spingerlo in acqua. Secondo la procura il colpevole resta Massimo Galioto, il senzatetto arrestato pochi giorni dopo la morte di Beau Solomon. Secondo gli inquirenti quella sagoma che spinge lo studente in acqua è proprio il clochard. Due giorni fa il gip ha deciso di scarcerarlo. Il giudice ha ritenuto del tutto inattendibile la testimonianza dell'ex fidanzata di Galioto, Alessia Pennacchioli, che lo aveva accusato dell'omicidio di Beau. Nel documento del giudice che certifica la scarcerazione di Galioto c'è però anche un altro particolare: la persona che spinge l'americano in acqua non è vestito come il clochard. "Le immagini e le stesse osservazioni a corredo della polizia scientifica rendono palese che la persona in questione (chi ha dato la spinta ndr.) indossa pantaloni chiari e maglia scusa, caratteristiche di abbigliamento che non appaiono corrispondere a quelle di Galioto né per come descritte dalla Pennacchioli né per come fotografate in commissariato”, ha scritto il gip.

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