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E ora Matteo Salvini vuole prendersi Roma. E continuerà ad attaccare Virginia Raggi

In questa lunga campagna elettorale per le Elezioni Europee non c’è stata una settimana in cui Matteo Salvini non abbia attaccato la sindaca Virginia Raggi. Lo scopo è evidente e anche dichiarato, dal momento che il partito del vicepremier ha annunciato nelle scorse settimane la presentazione di un programma di governo per la Capitale: il ritorno del centrodestra, ma questa volta a trazione leghista, in Campidoglio.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi e Matteo Salvini
Virginia Raggi e Matteo Salvini

I topi, l'immondizia, la città che non funziona, i bus che non passano, le periferie abbandonate. L'ha scelta come avversaria, come bersaglio di tutti i suoi attacchi. Ha vinto e ora passerà all'incasso puntando all'obiettivo più grande: conquistare Roma. In questa lunga campagna elettorale per le Elezioni Europee non c'è stata una settimana in cui Matteo Salvini non abbia attaccato la sindaca Virginia Raggi. Lo scopo è evidente e anche dichiarato, dal momento che il partito del vicepremier ha annunciato nelle scorse settimane la presentazione di un programma di governo per la Capitale: il ritorno del centrodestra, ma questa volta a trazione leghista, in Campidoglio. Dalle Comunali del 2016 alle Europee del 2019 la Lega, che prima si chiamava Noi con Salvini, è passata dal 2 per cento e 30mila voti al 25 per cento e 285mila voti. Rispetto alle politiche di appena un anno fa, con affluenza più alta, il Carroccio ha conquistato oltre 120mila preferenze. Il crollo del Movimento 5 Stelle, che alle Europee non ha preso neanche 200mila voti, ha lasciato spazio al Partito democratico, che torna ad essere primo partito nella Capitale. Ma i dem di Nicola Zingaretti restano forti al centro, nei quartieri ricchi della Capitale, ma deboli in periferia, dove la Lega ha preso sostanzialmente il posto dei 5 Stelle tra gli scontenti. A Ostia e nel municipio delle Torri, infatti, la Lega è nettamente in testa, mentre il Pd stravince nel centro storico.

Se a Roma si votasse oggi sarebbe un testa a testa tra centrodestra e centrosinistra, con il Partito democratico più forte al centro e la destra, trainata dalla Lega, più forte in periferia. Una coalizione formata da Pd e +Europa sarebbe al 34 per cento, 38 per cento aggiungendo anche Verdi e Sinistra. La destra di Lega e Fratelli d'Italia sarebbe al 34,5 per cento, al 39 per cento aggiungendo anche Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle sarebbe sostanzialmente destinato all'irrilevanza: impossibile sperare di arrivare al ballottaggio. Un risultato, quello delle Europee, che amplifica i problemi dell'amministrazione guidata da Virginia Raggi e non è escluso che non lasci strascichi a Palazzo Senatorio.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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