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È morto Falco, il cane eroe di Rigopiano: salvò tre bambini travolti dalla valanga

Falco, il cane eroe di Rigopiano, è morto. Aveva salvato tre bambini scavando tra le macerie dell’hotel in Abruzzo, travolto dalla valanga. Falco era stato colpito da una mielopatia degenerativa che lo aveva portato alla paralisi degli arti posteriori e non poteva più muoversi. Il suo amico e collega Fabrizio Cataudella: “Ci fidavamo l’uno dell’altro”.
A cura di Alessia Rabbai
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Falco, il cane eroe di Rigopiano che scava tra le macerie
Falco, il cane eroe di Rigopiano che scava tra le macerie

Falco, il cane eroe di Rigopiano è morto. Aveva salvato tre bambini, Edoardo, Samuel e Ludovica, tra le vittime dei tragici fatti accaduti due anni fa, quando una valanga ha travolto l'hotel in Abruzzo. A dare la triste notizia della sua scomparsa è stato Fabrizio Cataudella, il vigile del fuoco di Latina che ha lavorato insieme al suo amico e collega a quattro zampe instancabilmente per nove anni, scavando tra le macerie. Sul suo profilo Facebook ha pubblicato una dolcissima foto e una lettera dedicata a quell'esemplare speciale che ha rischiato la vita per salvare le persone. Falco era stato colpito da una mielopatia degenerativa, una grave patologia neurologica che colpisce il midollo spinale e che provoca una progressiva paralisi degli arti inferiori. "Sabato mattina lo abbiamo addormentato" ha scritto Fabrizio addolorato "per te, abituato a stare tra boschi e campi aperti, non era più una vita degna" ha detto, spiegando la scelta presa, giusta, ma che fa male. "Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante".

Poi, ha ricordato le esperienze vissute insieme, quando entrambi erano al lavoro, l'uno a fianco dell'altro: "Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l'uno dell'altro e mi sei sempre stato affianco – ha scritto, ripensando alla tragedia di Rigopiano e non solo – Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie". Falco, come ricorda Fabrizio, era un cane audace, determinato nel lavoro e instancabile ma allo stesso tempo, era un cucciolo dolcissimo: "Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare. Per te era tutto un gioco e fino all'ultimo giorno mi hai conteso fiero la palla". E ha concluso salutandolo con affetto: "Ti voglio ricordare con questa foto: fiero e palla in bocca! Ora "cerca" Falco e attento…che San Pietro s'è nascosto bene. Ciao Amico mio e Grazie di tutto".

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