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È morto Alberto Mieli: uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz

È morto a oggi a 93 anni Alberto Mieli, uno degli ultimi testimoni della Shoah. Internato ad Auschwitz Birkenau e sopravvissuto, ha dedicato la sua vita alla trasmissione della memoria della Shoah. Il cordoglio delle istituzioni e della Comunità Ebraica Romana. “Non c’è ora del giorno o della notte in cui la mia mente non vada a ripensare alla vita nei campi, a quello che i miei occhi sono stati costretti a vedere”, aveva scritto nel suo libro redatto assieme alla nipote.
A cura di Valerio Renzi
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Si è spento oggi all'età di 93 anni Alberto Mieli, uno degli ultimi sopravvissuti dall'internamento nel campo di concentramento di Auschwitz. Instancabile agente della memoria, impegnato per decenni nel racconto della Shoah e dello sterminio nazista. "Non c'è ora del giorno o della notte in cui la mia mente non vada a ripensare alla vita nei campi, a quello che i miei occhi sono stati costretti a vedere", aveva scritto nel libro di memorie redatto assieme alla nipote Ester, in un abbraccio simbolico tra generazioni. "Eravamo ebrei. Questa era la nostra unica colpa", il titolo del volume edito da Marsilio.

I nazisti all'arrivo ad Auschwitz gli tatuarono sul braccio il numero 180060, segno indelebile dell'orrore. Mieli era nato nella capitale 22 dicembre del 1925. Allontanato da scuola a soli 13 anni con l'avvento delle Leggi Razziali volute dal regime fascista nel 1938, viene catturato dalla Gestapo durante l'occupazione della capitale, viene deportato dal regime fascista nel campo di concentramento polacco, venendo prima internato nel campo di concentramento di Fossoli.

"Tra gli ultimi sopravvissuti degli orrori dei campi di sterminio è stato un testimone pieno di umanità e dignità con grande forza di riscatto. La Comunità partecipa intensamente al dolore per la perdita unendosi al lutto della famiglia che ha fedelmente sostenuto la trasmissione della storia", ha dichiarato il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni. "La Comunità Ebraica di Roma piange un grande uomo. Pur soffrendo terribilmente, è stato capace di essere guida e riferimento per i più giovani dedicando la sua vita a tramandare la memoria a testimoniare gli orrori della Shoah senza perdere l'ironia e il sorriso. Ci stringiamo intorno alla sua famiglia in questo momento di grande dolore", così il presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello.

Al cordoglio della Comunità Ebraica di Roma si sono unite le istituzioni. "Uno dei testimoni piu' attivi nel raccontare la Shoah in Italia ci ha lasciato: Roma si stringe alla famiglia e ricorda Alberto Mieli, da tutti conosciuto come ‘Zi Pucchio', catturato dai fascisti e dalla Gestapo e deportato a Auschwitz Birkenau. #MemoriaGeneraFuturo", ha scritto su Twitter la sindaca della capitale Virginia Raggi.

Il ricordo di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio: “Con la scomparsa di Alberto Mieli perdiamo un altro importante testimone dell’orrore della Shoah. Alberto in questi anni è stato un punto di riferimento per tanti studenti nel tramandare il valore della Memoria. Ho avuto l’onore di conoscere bene Alberto nelle tante occasioni in cui ha partecipato ai Viaggi della Memoria organizzati in questi anni, iniziative in cui si è impegnato per trasformare tanti giovani in nuovi Testimoni. Alla sua famiglia, e alla tante persone che gli volevano bene, vorrei inviare il mio abbraccio, convinto che tutto quello che lui ha fatto in vita non sarà mai dimenticato”.

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