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Due giorni di congedo familiare per assistere il cane: Anna ha vinto la sua battaglia

Anna, 53enne bibliotecaria dell’Università La Sapienza, si è vista riconoscere il diritto ad usufruire dei congedi familiari per stare vicino a Cucciola, la sua setter inglese che aveva un cancro a una mammella.
A cura di Valerio Renzi
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Immagine di repertorio
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Anna, 53enne dipendente dell'Università La Sapienza dove lavora come bibliotecaria, si è vista riconoscere il diritto ad avere dei congedi familiari per accudire il proprio cane che è malato. La storia è raccontata sulle pagine del Corriere della Sera di Roma, che spiega come alla dipendente, dopo una battaglia fatta di incontri, lettere e carta bollata, è stato riconosciuto il diritto ad assentarsi per curare Cucciola, il suo setter inglese di dodici anni operata per un cancro ad una mammella.

"Mi sono accorta che non mi era stato concesso il primo permesso e che mi avevano computato un giorno di ferie – racconta  la donna al quotidiano -. Anche a maggio, mi dissero che non era possibile ottenere il permesso per assistere un cane. Che il cane non è nello stato di famiglia. Ma Cucciola è la mia famiglia, sono sola, non c’era nessuno che poteva starle accanto. E ho anche un altro cane, un beagle di 17 anni, Duca".

Dopo la presentazione della documentazione medico-veterinaria, e grazie all'aiuto della LAV che le ha fornito importanti sentenze di Cassazione come precedenti, alla fine Anna si è visto riconoscere il diritto ad accudire i suoi animali e di goderne come congedi familiari senza prendere ferie. Così i suoi cani possono stare tranquilli e avranno diritto di avere vicino a loro la loro amorevole padrona nei momenti difficili.

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