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Dopo la rissa al Circo Massimo minacce e scritte contro Carabella: “Pizza gusto infame”

“Carabella infame”, “Carabella pizza gusto infame”. Dopo la rissa con Giuliano Castellino di Forza Nuova terminata con gli incidenti del Circo Massimo, le dichiarazioni di Simone Carabella non sarebbero per niente andate a genio agli ambienti dell’estrema destra e di alcune sigle del tifo giallorosso che lo hanno minacciato sui muri della città.
A cura di Redazione Roma
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Dopo la rissa al Circo Massimo di cui è stato protagonista con il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, Simone Carabella è stato oggetto di scritte e minacce sui muri della città. Alcune firmate da alcuni gruppi ultras giallorossi di estrema destra, altre rivendicate con simboli politici inequivocabili. Carabella, dopo essere finito nell'occhio del ciclone mediatico, si è prodigato a prendere le distanze dai gruppi neofascisti protagonisti della manifestazione, affermando di non avere nulla a che fare con l'estrema destra, presentandosi come la vittima di una deliberata aggressione e prendendo le distanze dagli incidenti con le forze dell'ordine. Dichiarazioni a mezzo stampa e via social che non sarebbero per niente piaciute agli ambienti del tifo più estremo a volte sovrapponibile alla militanza neofascista, tanto che qualcuno sarebbe andato con il favore della notte a scrivere "Carabella infame" proprio sotto l'abitazione del culturista.

Altra scritta contro Simone Carabella
Altra scritta contro Simone Carabella

Circo Massimo: dalla rissa agli incidenti con la polizia

È il 6 giugno quando al Circo Massimo convergono militanti di estrema destra e alcuni gruppi ultras per una manifestazione contro il governo. L'appello è firmato "I ragazzi d'Italia", ma sono ben visibili volti noti dell'estrema destra, a cominciare dal segretario di Forza Nuova Roberto Fiore, e del tifo organizzato. Simone Carabella, già candidato alla Regione Lazio con Fratelli d'Italia e rappresentante di un piccolo movimento di destra che vive soprattutto delle sue dirette Facebook, si presenta a parlare con la stampa. Una mossa che non va giù a Castellino che si avvicina intimandogli di far parlare i veri organizzatori della manifestazione, per assestargli poi uno schiaffo in pieno viso. Da quel momento scoppia il parapiglia che termina con i tafferugli con le forze dell'ordine tra lanci di bottiglie e petardi e qualche manganellata.

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