Donna investita sul marciapiede a San Basilio, era al bar col figlio: “Aveva gli occhi sbarrati”
Il suo nome era Rosa Tripodi e aveva 77 anni, ma tutti nel quartiere la conoscevano come Rosetta. Si chiamava così la donna investita ieri sul marciapiede a San Basilio, all'incrocio tra via Silviero Leicht e via Donato Menichella. Una morte assurda, che nessuno – tantomeno lei – si sarebbe mai aspettato. Una macchina le è arrivata addosso, uccidendola sul colpo: Rosetta, purtroppo, non è riuscita a spostarsi in tempo perché camminava le stampelle. A raccontare a Il Messaggero la tragedia avvenuta ieri mattina Giulio Fontana, il figlio della donna, che si trovava con lei al momento dell'incidente. I due erano usciti "per prendere un po' d'aria fresca" e sono andati al Massi bar di via Menichella per fare due chiacchiere e prendere un caffè. Giulio fa scendere per premura la madre proprio davanti al bar, e lei si siede ai tavolini mentre lui va a cercare parcheggio. Poi torna da lei e fa per mettersi seduto, ma la donna lo stoppa: "Vai a prendermi un succo di mirtillo per favore". "Sono entrato nel bar che mamma era viva, sono uscito e lei era morta. L'ho vista lì a terra, le ho preso il viso tra le mani, ma aveva gli occhi sbarrati e ho capito subito che non c'era più nulla da fare. Una morte assurda, ancora non me ne capacito", ha raccontato l'uomo.
San Basilio, l'incidente stradale che ha causato la morte di Rosetta
Rosetta è stata investita mentre era seduta al bar aspettando il figlio. Proprio in quel momento, poco prima delle 11, due macchine si sono scontrate davanti a lei: una Toyota Auris e una Ford Fiesta. Ed è stata proprio la Toyota, guidata da una donna di 40 anni, a schizzare sul marciapiede prendendo in pieno Rosetta, che non è riuscita a spostarsi in tempo. In quel momento il bar era stranamente semi vuoto, dato che a quell'ora è sempre pieno di persone che vanno a prendere il caffè. Gli altri avventori seduti ai tavolini sono riusciti a scappare prima dell'impatto della Toyota sul marciapiede, ma non Rosetta, che aveva purtroppo difficoltà a muoversi.