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Domani sciopero dei sindacati contro Marino: il corteo fino a Santi Apostoli

Domani, 23 maggio, sciopero dei sindacati contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino. La manifestazione, che ha unito tutte le sigle sindacali confederali (Cgil, Cisl e Uil) , partirà dall’Esquilino e arriverà a piazza Santi Apostoli.
A cura di En.Ta.
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Domani, 23 maggio, sciopero dei sindacati contro il sindaco di Roma, Ignazio Marino. La manifestazione, che ha unito tutte le sigle sindacali confederali (Cgil, Cisl e Uil) , partirà dall’Esquilino e arriverà a piazza Santi Apostoli. "Marino svegliati!" è lo slogan con cui le organizzazioni dei lavoratori sfileranno per le strade della Capitale. Giovanna Vitale, su Repubblica elenca i motivi e i dati, preoccupanti, che hanno portato i sindacati a indire lo sciopero:

500 negozi chiusi nei primi quattro mesi del 2015, oltre 2mila dall'inizio del 2014. Crescita esponenziale dei romani a rischio povertà: in 200mila, secondo la Caritas, mangiano a giorni alterni, uno sì e l'altro no; oltre un milione è al di sotto degli standard di sopravvivenza. Classe media in caduta libera: nel 2010 rappresentava il 55% della popolazione, quattro anni dopo è al 47. Ma se la piccola borghesia piange, i ricchi non ridono certo: precipitati, nello stesso periodo, dall'8% a poco più del 3. La tassazione locale è tra le più alte d'Italia e con la giunta Marino è cresciuta ancora. I disoccupati a fine 2014 erano 225mila, 14 mila in più rispetto all'anno scorso, con un incremento del 126% dall'inizio della crisi (ovvero il 2007). I giovani senza lavoro sfiorano ormai il 50% del totale. E anche la cassa integrazione, che pure sembrava aver subito una battuta d'arresto, è tornata a impennarsi: a marzo le ore di Cig sono aumentate del 182% rispetto a febbraio.

"Con questa manifestazione apriamo una fase nuova, poniamo all'amministrazione, alla società civile e alle forze imprenditoriali della città il tema di come ridisegnare le scelte politiche e amministrative di Roma". Così il segretario Cgil Claudio Di Berardino che parla di tre questioni principali: "La questione fiscale: le tasse vanno abbassate a cominciare dall'Irpef, che deve essere rimodulata per far pagare di più i redditi alti e meno quelli bassi. Il lavoro, attraverso politiche che garantiscano l'occupazione non solo nelle società comunali ma anche nelle vertenze aperte al ministero con le aziende private. Le periferie, penalizzate dal taglio selvaggio dei servizi, a partire dai bus. E poi l'emergenza abitativa: a Roma abbiamo più di 100mila case sfitte private, è possibile che non si riesca a fare un ragionamento con i proprietari per mettere a disposizione 45mila alloggi che aiuterebbero a risolvere il problema?".

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