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Dimissioni giunta Raggi: Minenna punta l’indice contro Marra e i fedelissimi di Virginia

L’ormai ex assessore al Bilancio di Roma Capitale Marcello Minenna consegna ad un articolo del Corriere della Sera la ricostruzione delle sue dimissioni, e punta il dito contro il raggio magico e le scelte della sindaca.
A cura di Valerio Renzi
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Marcello Minenna arriva in Campidoglio per la prima riunione di giunta
Marcello Minenna arriva in Campidoglio per la prima riunione di giunta

Marcello Minenna, con il savoir fair di un uomo delle istituzioni, ieri sera sul suo profilo Facebook si è limitato a pubblicare i risultati ottenuti nei suoi 70 giorni di lavoro in Campidoglio: "In questo breve tempo sono stati raggiunti alcuni importanti punti di programma del MoVimento 5 Stelle di Roma, quali lo scongiurare l’aumento delle tariffe dall’acqua, il gettare le basi per la chiusura degli sportelli di Equitalia in Roma e tanti altri che ho riassunto nelle tabelle che pubblico".

Ma questa mattina, ancora una volta con pacatezza, posta un articolo firmato da Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, esplicitando come il contenuto riporti fedelmente la sua ricostruzione dei fatti: "Per chi chiedeva i motivi delle dimissioni: buona lettura". Non un semplice retroscena dunque. E così vengono esplicitate le ragioni della rottura tra Minenna e il Movimento 5 stelle, che perde così l'uomo a cui aveva affidato i dossier più difficili da affrontare concentrando nelle sue mani tre deleghe pesantissime: bilancio, patrimonio e municipalizzate.

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Se il rapporto tra la sindaca e i suoi fedelissimi e l'ex membro della Consob non sono mai stati idilliaci, la goccia che fa traboccare il vaso è la richiesta di parere all'anticorruzione sulla nomina di Carla Maria Raineri, magistrato della Corte d'appello di Milano, capo di gabinetto di Virginia Raggi, nome imposto sia dal movimento che dallo stesso Minenna come condizione per accettare l'incarico. La lettera infatti è firmata dallo stesso vice della Raineri, quel Raffaele Marra inviso a gran parte del M5s, in quanto già in Campidoglio con Alemanno e poi in Regione con la Polverini, ma persona di assoluta fiducia di Raggi e del vice Frongia.

Raineri denuncia il suo siluramento e presenta le dimissioni, Minenna decide che quando è troppo è troppo: "Non potevo rimanere un minuto di più". Con l'assessore al Bilancio lasciano anche i vertici di Atac, nominati durante la stagione del commissario Tronca, e il nuovo management di Ama chiamato dallo stesso Minenna. Alla fine ha vinto il raggio magico, ma a quale prezzo?

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