Diagnosticano una frattura e non vedono il tumore, indagati per omicidio colposo
Un macroscopico errore medico che potrebbe essere costato la vita a Domenico Natale, giovane ragazzo di vent'anni deceduto lo scorso 30 ottobre. Indagati per omicidio colposo sono due medici della casa di cura "Nuova Itor", F.C, e R. Ricci.: quando Domenico si presentò per capire il perché di quei dolori al ginocchio destro gli diagnosticarono una frattura, senza accorgersi del tumore osseo che lo stava aggredendo. Il sospetto è che se quella diagnosi non fosse stata tanto superficiale Domenico non avrebbe dovuto affrontare prima l'amputazione della gamba e poi la morte. Ma per i medici quello non era un tumore, ma una frattura dovuta alle botte che Domenico aveva preso giocando a calcio, nonostante il ragazzo negasse di aver avuto scontri o cadute sul campetto.
Domenico è morto per colpa di un'operazione sbagliata
Dopo il decesso del ventenne il pm Mario Ardigò ha immediatamente riformulato le accuse contro i medici. L'allargamento del tumore sarebbe stato dovuto secondo l'accusa proprio all'operazione a cui i sanitari sottoposero Domenico lo scorso maggio. La prima diagnosi è fatta da F.C. quando il ragazzo si presenta il 4 maggio, per poi essere confermata dal radiologo R. R. il giorno prima dell'operazione. L'intervento, eseguito il 28 maggio, ha un effetto deflagrante sulla propagazione del tumore osseo e a giugno, quando si presenta per la visita di controllo i medici non possono non notare le metastasi. Ma per la gamba di Domenico non c'è più nulla da fare: trasportato d'urgenza al Regina Elena l'arto gli viene amputato. Il ragazzo si è spento lo scorso giovedì, al suo fianco i genitori e i fratelli. "Ho nascosto a mio figlio fin all’ultimo che sarebbe morto perché volevo vederlo sperare – ha dichiarato il padre del ragazzo, Pino Natale – Nonostante l’amputazione, ha combattuto ogni giorno per una vita migliore. I suoi quattro fratelli l’hanno sostenuto durante tutta la terapia".