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Detenuto di Rebibbia evaso durante visita medica, arrestato a Melito Vincenzo Sigigliano

È stato arrestato questa mattina dalla Polizia di Stato di Napoli Vincenzo Sigigliano, il detenuto di Rebibbia che lo scorso 16 agosto era evaso durante una visita medica all’ospedale Pertini di Roma. Aveva trovato rifugio a casa di una parente, vedova di un appartenente al clan Amato – Pagano ucciso nel 2016.
A cura di Natascia Grbic
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È stato arrestato questa mattina dalla Polizia di Stato di Napoli Vincenzo Sigigliano, il detenuto di Rebibbia che lo scorso 16 agosto era evaso durante una visita medica all'ospedale Pertini di Roma. Sigigliano è stato trovato in un appartamento di via Arno, a casa di una parente, vedova di un appartenente al clan Amato – Pagano ucciso durante le epurazioni del 2016. Davide Tarantino era scomparso nel 2016 ma è stato trovato cadavere nell'agro – giulianese solo due anni dopo. Arrestato anche il figlio della donna, un ragazzo di 24 anni che ha nascosto Sigigliano, per procurata inosservanza di pena: sarà giudicato domani con rito direttissimo. Vincenzo Sigigliano deve scontare una pena di sette anni, un mese e sei giorni di reclusione per truffa e falso in seguito ad un ordine di esecuzione emesso nell’agosto 2016 dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Brescia. Da luglio è detenuto nel carcere di Rebibbia di Roma.

La fuga di Vincenzo Sigigliano dal carcere di Rebibbia

Vincenzo Sigigliano, detenuto nel carcere di Rebibbia da luglio 2019, è evaso durante una visita medica all'ospedale Pertini. L'uomo, che sta scontando una condanna a sette anni, aveva vinto un malore e per questo era stato portato al nosocomio del Tiburtino dagli agenti della polizia penitenziaria. A un certo punto, per dinamiche che non sono ancora note, è riuscito a sfuggire ai controlli dei poliziotti, e si è dato alla fuga su via dei Monti Tiburtini con ancora le manette ai polsi. Appena si sono accorti della fuga del detenuto, gli agenti hanno lanciato l'allarme ma, nonostante l'uso degli elicotteri e l'ingente dispiegamento delle forze dell'ordine nella zona, non sono riusciti a catturarlo. Questa mattina, l'epilogo: Sigigliano è stato trovato a casa di una parente. L'uomo era stato arrestato in Messico, dove viveva, a luglio 2019, con un altro gruppo di italiani. Sono stati accusati di aver falsificato attrezzature provenienti dalla Cina riconvertendole in altre di marche di prima categoria. E così trivelle, trapani e saldatrici che normalmente costavano 30 euro, diventavano oggetti della Makita o della Lincoln arrivando a costare anche mille dollari. Prezzo base? 300 euro. Sigigliano è stato arrestato con altri due connazionali: la polizia messicana stava per metterlo in libertà provvisoria, quando si è accorta che su di lui pendeva un mandato di cattura in Italia. E, così, è stato estradato.

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