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Detenuta uccide la figlia a Rebibbia, il ministro Bonafede sospende il direttore del carcere femminile

Sospesa la direttrice della sezione femminile del carcere di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso. Sospesa anche la sua vice Gabriella Pedote e la vice comandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti. Ieri una donna di 30 anni reclusa nella sezione Nido del carcere romano ha ucciso sua figlia di appena sei mesi e tentato di uccidere il figlio più grande, che tuttora versa in gravissime condizioni.
A cura di Enrico Tata
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Foto di repertorio
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Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso di sospendere la direttrice della sezione femminile del carcere di Roma-Rebibbia, Ida Del Grosso. Sospesa anche la sua vice Gabriella Pedote e la vice comandante del reparto di Polizia penitenziaria, Antonella Proietti. I provvedimenti sono stati adottati dal capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, Francesco Basentini.

Ieri una detenuta ha ucciso la figlia di 6 mesi a Rebibbia

La decisione del guardasigilli arriva dopo l'omicidio avvenuto ieri nella sezione Nido del carcere di Rebibbia, dove una detenuta di 30 anni ha ucciso la figlia piccola di appena sei mesi e ha tentato di uccidere anche il figlio di appena un anno, che tuttora sta lottando tra la vita e la morte all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ieri, appena appresa la notizia, Bonafede, accompagnato dal capo del Dap, Francesco Basentini, si era recato a Rebibbia per incontrare il direttore, gli operatori e il personale del carcere. Dalla serata di ieri è aperta un'inchiesta da parte del Dap, dipartimento amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia.

Nel primo pomeriggio di ieri, si legge nella nota diffusa dal ministero, "Alfonso Bonafede, accompagnato dal Capo del dipartimento dellAmministrazione penitenziaria Francesco Basentini, si è recato presso listituto penitenziario romano per incontrare il direttore, gli operatori e il personale in servizio nel carcere Ad entrambi è stata rappresentata la situazione giuridica della 33enne detenuta, nata in Germania ma di cittadinanza Georgiana, e arrestata in flagranza di reato il 26 agosto scorso a Roma per concorso in detenzione di sostanze stupefacenti. Subito condotta alla Casa circondariale femminile di Rebibbia, è stata inserita nel cosiddetto nido insieme ai suoi due figli, una bimba di sei mesi e un bimbo di poco più di due anni, entrambi nati in Germania. Il tragico gesto, continua la nota, è accaduto intorno allora di pranzo e si è consumato nello spazio di pochi minuti. La figlia più piccola è morta sul colpo, mentre il bambino di 20 mesi è ricoverato presso lospedale pediatrico Bambino Gesù, tuttora in condizioni gravissime".

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