Desirée: il Riesame riconosce l’accusa di omicidio a uno degli arrestati
Il Tribunale del Riesame ha riconosciuto l'accusa di omicidio al senegalese Mamadou Gara, 27 anni, detto ‘Paco',arrestato insieme ad altre tre persone per la morte di Desirée Mariottini, la sedicenne di Cisterna di Latina trovata senza vita in uno stabile abbandonato nel quartiere di San Lorenzo, a Roma. Cadute le aggravanti per futili motivi nella violenza sessuale e della cessione di sostanza stupefacente da tre o più persone. Al momento tutti e cinque gli arrestati restano in carcere. Per gli altri due nordafricani, Chima Alinno e Brian Minthe, martedì scorso il Riesame ha invece annullato l'accusa di omicidio volontario e di abuso sessuale di gruppo, ipotesi avanzate dalla Procura di Roma, mentre restano in carcere per spaccio e violenza sessuale. Mercoledì scorso, Marco Mancini, il 36enne ritenuto responsabile di aver venduto gli psicofarmaci che hanno stordito la giovane, è stato ascoltato davanti al gip nel carcere del Regina Coeli. Convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere ma è caduta l'aggravante della cessione di sostanza stupefacente a minore. Il Riesame dovrà esprimersi anche sul quarto uomo fermato nel Foggiano, Yusif Salia, 32enne ghanese. Ieri ha negato davanti ai gip di conoscere la vera età della 16enne, credendola maggiorenne, e ha affermato di aver avuto con lei un solo rapporto sessuale consensuale il giorno prima della morte. Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio hanno emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare nella quale vengono contestati sia l'omicidio che la violenza di gruppo oltre che alla cessione di droga. Domani la Procura affiderà l'incarico a un consulente per svolgere delle analisi sui reperti biologici per individuare le tracce di Dna presenti sul corpo della giovane.