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Davide Barillari dalla Regione Lazio non esclude la scissione nel M5s se ci sarà l’accordo con il Pd

Noto per le sue posizioni No Vax e intransigenti, da grillino duro e puro, il consigliere pentastellato minaccia la scissione o le dimissioni, facendo riferimento ad altri esponenti politici della prima ora che sarebbero pronti a seguire la stessa strada, in caso di accordo M5s-Pd per uscire dalla crisi di governo.
A cura di Valerio Renzi
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Davide Barillari, consigliere regionale nel Lazio del Movimento 5 stelle, un grillino duro e puro, non ha nessuna intenzione di stare a guardare l'accordo di governo con il Partito Democratico rimanendo seduto al suo posto. Ieri ha scritto su Facebook un post in cui, parlando a nome anche di altri, parlava di dimissioni in blocco o anche di scissione nel caso in cui la crisi di governo si concludesse con la nascita di un nuovo esecutivo giallo-rosso: "Sono nato 5 stelle e di sicuro non morirò piddino. Non dimentico mafia capitale. Non dimentico Bibbiano. Non dimentico i 1043 arrestati PD negli ultimi 7 anni. Insieme a tanti altri portavoce, a vari livelli, stiamo discutendo se arrivare alle dimissioni in blocco oppure a percorrere una nuova strada per far rinascere i valori del M5S…". Alla domanda postagli dal quotidiano la Repubblica su chi sarebbero questi altri, ha risposto così, senza fare nomi ma indicando un elenco di 140 grillini: "Quello che ho scritto vale per me e per tanti altri. Diciamo per chi aveva firmato l'appello contro l'obbligo vaccinale del ddl Lorenzin". La questione vaccinale è stato uno dei cavalli di Barillari negli ultimi anni, e non è escluso che una nuova strada la percorra propria presentandosi come il punto di riferimento dei No Vax e delle posizioni grilline più intransigente.

Poco fa Barillari è tornato a chiarire la sua posizione all'agenzia di stampa AdnKronos: "Altri partiti mi hanno già fatto delle offerte. Ma io non penso di andare con altre forze politiche. O mi dimetto, o vado al gruppo misto, ma non faccio il salto della quaglia pur di restare attaccato alla mia poltrona. Piuttosto mi dimetto, non lo fa nessuno. Io credo nel voto su Rousseau, se dirà che siamo tutti a favore del Pd prenderò le mie decisioni. Lasciare il movimento? Devo rifletterci bene". Insomma, l'addio al M5s è ancora ben lungi dall'essere deciso, soprattutto perché su questa strada Barillari si potrebbe trovare praticamente da solo.  Poi il giudizio durissimo, su Nicola Zingaretti, con cui il Movimento 5 stelle però alla Pisana ha un patto d'aula che consente al segretario dem di governare: "Zingaretti non ha risposto ai giudici di Mafia capitale. In Regione ha fatto nomine di tutti i tipi, per me Zingaretti fa parte sempre di quel mondo (Mafia Capitale ndr). È stato coinvolto, ha ricevuto finanziamenti da Buzzi che non ha mai restituito, fa parte di quel partito che ha avuto e che forse ha ancora rapporti con certe persone. Dai rifiuti alla sanità, c'è di tutto".

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