D’Amato: “Se stasera non ci sarà ok nazionale ai test sierologici, nel Lazio partiremo lo stesso”
Nel Lazio, secondo le prime stime, il coronavirus potrebbe aver infettato l'1/1,5 per cento della popolazione. Nella regione vivono quasi 6 milioni di persone e questo significherebbe che il virus potrebbe aver interessato tra i 60mila e i 90mila cittadini. I test sierologici serviranno proprio a confermare questa ipotesi, che per ora è basata sui test che hanno sperimentato l'Istituto Spallanzani e il Policlinico di Tor Vergata. Questi esami, che verranno realizzati tramite prelievo venoso su una platea di 300mila persone, serviranno per l'appunto a capire quante persone nel Lazio abbiano già conosciuto il virus. "A coloro a cui è stato sottoposto il test è stato fatto tampone e somministrato un test sierologico con prelievo del sangue per capire se c'erano degli asintomatici. Questo è un tema importante per capire se il nostro livello di conoscenza derivante dai casi positivi e esaustivo o lontano da quello reale. Questa indagine su una platea così ampia, 300mila persone, servirà per confermare o meno l'ipotesi legata alla sperimentazione e cioé che il virus nel Lazio ha circolato in una misura bassa, che e' stata stimata intorno all'1-1,5% se questo venisse confermato significherebbe che il livello di conoscenza legato ai tamponi positivi è molto alto rispetto alla circolazione del virus", ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. Nel Lazio, ricordiamo, ad oggi i casi positivi rilevati sono oltre 5.300.
"Se stasera non arriva l'ok, nel Lazio andremo avanti comunque"
Il test sui 300mila cittadini "verrà fatto col prelievo venoso e nel caso di igg positivo la persona verrà sottoposta a tampone: in questo caso o il tampone è negativo o positivo. Questo consentirà di capire quanti asintomatici hanno ancora il virus in corso". Per avviare questi test, il Lazio sta aspettando il via libera dal Comitato Tecnico Scientifico, ma "se entro questa sera la Cts non ci manderà gli standard noi domani il Lazio bandirà la gara pubblica per acquisire questo dotazioni importanti per fare i test. Per omogeneità e senso dello Stato siamo in attesa del Cts, che prima aveva detto lunedì, poi martedì, poi mercoledì… A un certo punto tracceremo una linea e andremo avanti. Serve uniformità sulle tecniche a livello nazionale per evitare che ognuno faccia una cosa diversa. Se questo non accade, domani noi comunque andremo avanti nella acquisizione dei 300 mila test di tipo ‘Clia' ed ‘Elisa' e partiremo", ha detto D'Amato.