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Dal 2019 l’Ippodromo di Capannelle potrebbe chiudere per sempre

Lo storico Ippodromo di Capannelle a Roma da gennaio 2019 chiuderà i battenti, forse per sempre. A comunicarlo la società che gestisce l’impianto che attacca l’amministrazione comunale: “Due milioni e mezzo di affitto all’anno calcolati retroattivamente non ci mettono in condizione di continuare l’esercizio”.
A cura di Valerio Renzi
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L'Ippodromo di Capannelle a Roma rischia di chiudere per sempre. Un po' il calo costante di pubblico, un po' le condizioni imposte dall'amministrazione comunale sui debiti pregressi. Un passaggio inevitabile o un pezzo di storia della città che se ne va? Quale futuro si immagina per l'area oltre l'arena di concerti estiva? Queste le domande a cui si dovrà rispondere nei prossimi mesi. Intanto la Hippogroup Roma Capannelle che gestisce l'impianto, in una nota attacca frontalmente l'amministrazione comunale: "Vista la posizione formalmente assunta dall'Amministrazione di Roma Capitale in merito al canone di concessione, quantificato retroattivamente in oltre due milioni e mezzo di euro annui, e alla durata del rapporto concessorio del comprensorio dell'ippodromo Capannelle, ha informato la stessa dell'insorta insussistenza delle proprie condizioni di continuità aziendale".

Non che fosse tutto rosa e fiori. La società ammette che la situazione era "già fortemente compromessa dalla grave incertezza in cui versa l'intero settore nonché dalle scelte del Mipaaft che in più ambiti hanno penalizzato Roma durante il 2018, spogliata di Gran Premi storici, esclusa a più riprese dai calendari, penalizzata nelle sovvenzioni del trotto". Ora la palla sta al comune, qualora volesse gestire l'impianto di Capannelle direttamente: "Attrezzature, maestranze e know how specifico della società sono responsabilmente a disposizione dell'Amministrazione".

Fabio Schiavolin, ad di Snaitech società azionista dell'impianto, commenta con amarezza: "Purtroppo nell'ippica è diventato sempre più difficile gestire gli impianti e far quadrare i conti, un po' per la disaffezione che direi e' strutturale al prodotto, un po' per le difficoltà e l'instabilità nella gestione della filiera dell'ippica che hanno portato alle condizioni di cui stiamo parlando e che portano Capannelle a chiudere". "Non possiamo che essere empatici con i gestori: noi siamo anche piccoli azionisti di Capannelle ma non è quello che importa – aggiunge Schiavolin -. Importa il fatto che in una città come Roma, la capitale, un impianto così importante non ce la faccia ad andare avanti e debba chiudere i battenti. Dal nostro osservatorio ci uniamo alle voci che servono nel sensibilizzare le istituzioni affinché non si rendano più possibili le condizioni che oggi portano alle chiusura di Capannelle".

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