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Cristiano e la sua quarantena in camper: “Sono un solitario ma anche la mia vita è cambiata”

Gira il mondo sul suo camper, che è diventato anche casa e ufficio: ecco come Cristiano Fabris sta trascorrendo la sua quarantena isolato da tutto e tutti, parcheggiato su una piazzola di montagna tra il Lazio l’Abruzzo. “Ero già prima un solitario e quindi lo sono a maggior ragione anche adesso”.
A cura di Redazione Roma
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Cristiano Fabris è un fulltimer, ovvero trascorre 365 giorni l'anno in un camper che è diventato a tutti gli effetti la sua dimora e il suo ufficio. Il suo stile di vita era già molto solitario, ma con il lockdown anche per lui la vita è cambiata per l'emergenza coronavirus, anche se in maniera meno drastico rispetto alla maggior parte delle persone. Purtroppo ora non può vedere i suoi cari come faceva prima, e il camper è fermo dai primi di marzo sulle montagne tra il Lazio e l'Abruzzo, dove trascorre le giornate tra passeggiate nei pressi della piazzola dove è fermo e il lavoro. "Ero già prima un solitario e quindi lo sono a maggior ragione anche adesso. La cosa che più è cambiata è che non posso vedere la mia famiglia, mentre prima la vedevo circa una volta ogni quindici giorni. È passato un mese e mezzo dall'ultima volta che li ho visti". "Lui fa meno chilometri di prima", racconta sorridendo e indicando il camper.

Cristiano ha 45 anni, fino a qualche anno fa aveva un lavoro da manager e una casa "normale", poi una delusione d'amore e le insoddisfazioni sul lavoro, lo hanno convinto a cambiare vita. Con la liquidazione ha comprato un camper e la sua casa è l'ha messa in affitto, viaggia in giro per il mondo e si è inventato un nuovo mestiere da influencer raccontando la sua vita e le sue peregrinazioni. "Le mie giornate? In questo contesto vivo il territorio non potendo andare a scoprire e conoscere le bellezze del territorio. Brevi passeggiate su qualche sentiero che ripulisco l'immondizia. Ovviamente lavoro e per me lo smart working non era una novità. Mi sistemo le mie cose, hai presente le piccole attenzioni che magari prima, nell'ingranaggio della quotidianità, non facevi? Invece adesso magari mi è possibile vivere di più il mio camper. Come tutti sto cucinando di più. Ho fatto la pizza in casa, le orecchiette in casa, perché per me il camper è la mia casa".

La filosofia del camperista solitario per passare al meglio l'autoisolamento è semplice: "Io dico sempre di partire da una frase: quello che prima dicevi lo farò dopo, lo farò quando ho tempo, quando torno a casa, ora fatelo è il momento. Vedrete che passerete bene questo regime di autoisolamento. Fate tutto quello che prima non riuscivate a fare, perché eravate di corsa, perché non ci pensavate, perché lo rimandavate. Utilizzate bene il tempo che è adesso a vostra disposizione: chissà quando vi ricapiterà".

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