Cresciuti all’ombra del Clan Fasciani, ecco come gli Spada si volevano prendere Ostia
Cresciuti all'ombra del clan Fasciani, decapito dall'operazione Nuova Alba nel 2013, che ha portato alla prima condanna l'aggravante dell'organizzazione mafiosa (416 bis) a Roma, la famiglia Spada stava estendendo il proprio potere ad Ostia. Una scalata forse fermata dagli arresti di 10 persone appartenenti al clan. L'indagine porta alla luce il consolidamento del potere del clan degli "zingari", soprattutto nel quartiere di Nuova Ostia. Territorio di case popolari, una terra di nessuno ai margini della periferia. Da piazza Gasparri inizia il regno degli Spada che, come organizzazione che si rispetti, inizia la sua ascesa controllando palmo a palmo un territorio.
Nel municipio di Roma commissariato per mafia, dove l'inquinamento della vita sociale e politica da parte delle organizzazioni criminali ha toccato livelli che in tanti ritenevano impensabile, dei "nuovi padroni" erano così intenzionati a occupare il posto lasciato vacante dai "vecchi", gli ultimi eredi della Banda della Magliana. Un'alleanza quella con il clan Fasciani che così viene descritta nelle carte dell'ordinanza dell'operazione Nuova Alba: "L’alleanza tra gli Spada di Ostia ed i Fasciani è avvenuta nell’interesse di entrambi quando i Fasciani hanno visto che gli Spada stavano acquisendo più potere nel territorio di Ostia ed hanno ritenuto più utile averli come alleati che come concorrenti".
Un potere emergente dunque che deve conquistare spazio per sé togliendolo ad altri. Per questo in via Forni nel novembre de 2011 sarebbero stati uccisi due vecchi boss della mala di Ostia, "Baficchio" e "Sorcanera", in via Forni a pochi metri da dove sorgeva la palestra degli Spada. Scomparsi gli ultimi epigoni della Banda della Magliana ad Ostia, gli Spada continuano ad allargare il proprio potere su Nuova Ostia. In questa ottica sarebbe avvenuta la gambizzazione di Massimo Cardoni in via Cagni, di fronte ad un supermercato lo scorso ottobre. Cardoni era un vecchio alleato di "Baficchio", e gli Spada vogliono ereditare le sua attività, come estorsione e usura, allontanare i vecchi sodali del boss del litorale dal loro territorio. O con noi o contro di noi: parenti e vecchi soci di Cardoni vengono messi di fronte all'aut aut, e per chi non cede sono guai.
Ecco come gli inquirenti descrivono il potere degli Spada, la capacità intimidatoria e il metodo mafioso, il controllo capillare sul territorio e la forza di coercizione. Una violenza che gli inquirenti descrivono come "istituzionalizzata":
Che gli consentiva: di fare ostentata mostra di armi da fuoco; di ferire con arma da fuoco Cardoni Massimo, soggetto notoriamente legato da vincoli familiari e criminali a chi già era stato riconosciuto un potere criminale sul territorio, in un agguato eseguito dalle modalità esecutive significative di ostentata spavalderia delinquenziale; di schiaffeggiare di giorno sulla pubblica via le vittime; di trascinarle sulla spiaggia, di condurle prepotentemente in luoghi dove le avrebbero brutalmente picchiate; di irrompere nelle loro abitazioni che sottoponevano a "perquisizioni"; di "espropriare" pubblicamente dei loro beni, arrogandosi poteri di redistribuzione del patrimonio immobiliare pubblico; di sottoporli a quotidiani atti di sopraffazione fisica e morale ricordano loro la "fine" che avevano fatto coloro che avevano provato ad opporsi