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Così Er Tartaruga, vecchio boss della mala romana, voleva prendere il posto degli Spada a Ostia

Smantellato il gruppo criminale che a Ostia voleva prendere il post del clan Spada. A guidarlo secondo gli inquirenti Salvatore Sibio, detto Er Tartaruga, il 75enne ex boss della Banda della Marranella. “Ti tagliamo un dito per ogni settimana di ritardo”, “Ti strappiamo i denti con le tenaglie”, le minacce del gruppo contro chi non pagava i debiti.
A cura di Valerio Renzi
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Passamontagna calati sul viso dei reparti speciali, centinaia di uomini mobilitati, elicotteri a vigilare dall'alto sulle operazioni. I carabinieri hanno eseguito 42 arresti ai danni di un'organizzazione criminale dedita all'usura e allo spaccio di stupefacenti che voleva prendere il posto del clan Spada, falcidiato dalle operazioni repressive. Un "vuoto" nei territori di Ostia e Acilia, che il vecchio boss Salvatore Sibio voleva riempire rimpiazzando l'egemonia della famiglia sinti.

Sibio, 75 anni, noto con il soprannome di "Er Tartaruga" è stato considerato il capo della banda della Marranella, che ha imposto il proprio comando a Torpignattara a suon di pistolettate e violenze a partire dalla fine degli anni '70 fino al declino all'inizio dei 2000. In grado di far rifornirsi di ingenti quantità di droga "alla fonte" e di vantare rapporti in particolare con la camorra, la banda della Marranella ha cominciato a implodere nel '97 dopo un'importante operazione di polizia, che vede molti degli esponenti di spicco finire in carcere o prendere la strada della latitanza.

Er Tartaruga guidava un gruppo in passato vicino al clan Triassi, famiglia siciliana trapiantata sul litorale romano uscita sconfitta dal confronto con i Fasciani e gli Spada. Se Er Tartaruga gestiva l'organizzazione dall'alto, sul campo agivano Alessandro Pignataro e Fabio Di Francesco. Tre piazze di spaccio, una ad Acilia e due a Ostia, racket e usura. Queste le attività gestite dal gruppo secondo gli inquirenti. Un'organizzazione gestita grazie ad un forte impianto piramidale e gerarchico, diviso addirittura in quattro livelli. Due milioni di euro il volere del patrimonio sequestrato.

"Ti tagliamo un dito per ogni settimana di ritardo", "Ti strappiamo i denti con le tenaglie", queste alcune delle minacce rivolte dagli uomini del gruppo criminale a chi non pagava i debiti. Un uomo, parente di un pregiudicato a che doveva al gruppo 70.000 euro di droga, è stato prelevato sotto minaccia delle armi, sequestrato in un appartamento e massacrato di botte.

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