Corteo Trattati Roma, 8mila persone in piazza: qualche momento di tensione, ma nessun incidente
La situazione si rasserena dopo momenti di grande tensione. Gli organizzatori del corteo, dopo essersi seduti per terra per fermare le forze dell'ordine, hanno ottenuto che il corteo possa riprendere. "Abbiamo impedito una carica delle forze dell'ordine, ora proseguiamo insieme. Non accettiamo la divisione tra studenti e lavoratori, collettivi e sindacati. Siamo insieme per convinzione e solidarietà", così Giorgio Cremaschi, della rete Eurostop. La polizia indietreggia scortando la manifestazione fino a Bocca della Verità dove il corteo ha cominciato a defluire senza ulteriori tensioni.
La polizia spezza in due il corteo Eurostop
Il corteo spezzato in due dalle forze dell'ordine che prima di Bocca della Verità è entrata nella manifestazione, tagliando lo spezzone dei centri sociali da quello di Eurostop, composto soprattutto dai sindacati di base. Momenti di tensione ma nessuna carica. La polizia avanza i manifestanti seduti in terra. Le forze dell'ordine sarebbero intervenute a seguito del travisamento di un gruppo di manifestanti che uscendo dal corteo avrebbero tentato di prendere una via laterale.
Testaccio blindato. I manifestanti: "Non dovete avere paura"
È partito poco prima delle 16.00 da Porta San Paolo il corteo di protesta contro il vertice Ue svoltosi questa mattina in Campidoglio, in occasione del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma. Ad aprire la manifestazione, che vede la partecipazione di circa 8000 persone, la rete ‘Eurostop', che raccoglie l'Unione Sindacale di Base e altre forze sociali e politiche, attorno a un ‘no' radicale all'Ue, alla moneta unica e alla Nato. Seguono i movimenti di lotta per la casa e infine i centri sociali e i movimenti territoriali. Il quartiere di Testaccio appare deserto e completamente militarizzato da centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa. I manifestanti parlano ai cittadini: "Non dovete avere paura stiamo solo manifestando".
Fermati 122 manifestanti dalla Val Susa e Venezia
I manifestanti hanno a lungo aspettato la notizia del rilascio dei 122 attivisti, provenienti dalla Val di Susa e dal Nord-Est, fermati al casello e trasferiti al centro d'identificazione della questura di Roma a Tor Cervara e qui trattenuti, decidendo infine di cominciare a sfilare pur denunciando "la sospensione della libertà a manifestare". Circa 1500 le persone controllate, e attivisti di Pisa, Lecce, Mestre, Marghera, Vicenza, Bologna, Alessandria, sono stati rilasciati con un foglio di via dalla capitale, perché trovati in possesso di fumogeni, k-way neri e altri indumenti considerati utili al travisamento.
Sequestrati scudi di plexiglass e tondini di ferro
La manifestazione sta sfilando per il momento in maniera pacifica, sorvegliata da un imponente dispositivo di sicurezza: sequestrato un furgone carico di scudi plexiglass e caschetti da operai, nonché tondini di ferro e altri oggetti nascosti lungo il percorso del corteo.