Coronavirus: tasso di mortalità nel Lazio 3 volte inferiore a quello della Lombardia
"Il tasso di letalità nella Regione Lazio è 3 volte inferiore a quello della Lombardia. La percentuale dei decessi rispetto al totale dei contagiati nel Lazio è pari al 5,7% tra i dati più bassi d'Italia. In Lombardia è pari al 18,4%". A renderlo noto è la Regione Lazio in una nota. In Italia la media dei decessi è del 12,8%. Una delle ragioni della mortalità più alta in Lombardia, ipotizzano molti esperti, è che i pazienti positivi accertati sono molti di meno rispetto al numero complessivo dei contagiati. Lo ha ribadito anche oggi Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento nell'emergenza, che in dirett su SkyTg24 ha dichiarato: "I casi veri della Lombardia sono 10 volte quelli accertati. Quelli di Milano forse 5, 6 volte". Il Lazio ha aumentato gli sforzi negli ultimi dieci giorni in particolare per aumentare il numero dei tamponi – è la quarta regione dove se ne fanno di più – per tracciare il contagio ed evitare nuovi focolai. Ma potrebbero essere coinvolti anche altri fattori, come una minore ospedalizzazione e un indice di contagio molto più basso che ha limitato che la malattia colpisse con più forza soprattutto le fasce più deboli della popolazione.
Coronavirus nel Lazio: continua la decrescita dei nuovi contagi
Continua il trend in decrescita dei nuovi casi positivi nel Lazio. Ieri i nuovi contagi accertati sono stati 140, il numero totale dei pazienti ricoverati non in terapia intensiva era di 1264, mentre quelli in terapia intensiva erano 203. I casi attualmente positivi in tutto sono invece 3730. I morti per coronavirus hanno invece raggiunto quota 273. Le autorità continuano a invitare però i cittadini a mantenere la guardia alta e le misure di distanziamento sociale per evitare di vanificare gli sforzi di queste settimane di lockdown. "Rinnovo l’appello a mantenere alta l’attenzione nelle giornate di Pasqua e Pasquetta", ha detto ieri l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato nel corso di una conferenza stampa.