I dati sul Coronavirus a Roma e nel Lazio del 23 marzo
I dati aggiornati sul contagio da coronavirus nel Lazio di oggi, lunedì 23 marzo, registrano 157 contagi in più rispetto a ieri. 1414 Il picco dell'epidemia si attende in settimana, ne è convinto l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, che ha definito i prossimi giorni "decisivi" nella guerra contro il virus. A tal proposito la Regione Lazio ha pronti interi reparti dedicati ai pazienti che necessitano cure per il CoVid-19, posti letto in terapia intensiva. Sempre in settimana dovrebbero arrivare gli esiti della sperimentazione insieme all'ospedale Agostino Gemelli, di un test rapido per comprimere i tempi di attesa per la ricerca del virus in pazienti e personale sanitario.
I dati di oggi: +157 contagi rispetto a ieri
Sono saliti a 1414 i contagi nella Regione Lazio. Seicento pazienti sono in isolamento domiciliare, 718 sono sono ricoverati non in terapia intensiva, 96 sono ricoverati in terapia intensiva. I pazienti deceduti sono 63 e 63 sono anche le persone guarite. In totale sono stati esaminati 1540 casi.
Bollettino Spallanzani: 223 positivi ricoverati, 24 in terapia intensiva
L'ospedale Lazzaro Spallanzani, punto di riferimento per l'emergenza coronavirus a Roma, ha divulgato il suo quotidiano bollettino sanitario. "I pazienti COVID 19 positivi sono in totale 223. – si legge nella nota – Di questi, 24 pazienti necessitano di supporto respiratorio. In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 76". Un aggiornamento positivo poi sul poliziotto del Commissariato di Spinaceto ricoverato in terapia intensiva, "è stato estubato e respira autonomamente". Lo Spallanzani inoltre ha chiarito che "non sono, allo stato, ricoverati cittadini di etnia rom".
Coronavirus, morto un 35enne a Tor Vergata senza patologie
Roma piange il primo morto sotto i quarant'anni, Emanuele Renzi, trentacinque anni, positivo al coronavirus e deceduto all'ospedale di Tor Vergata. L'uomo, di Cave, ma da tempo nella Capitale, aveva manifestato i sintomi della malattia una settimana fa, mentre stava tornando da un viaggio in Spagna. In breve tempo le sue condizioni di salute si sono aggravate, è entrato in terapia intensiva ed è morto nella notte di domenica 22 marzo, a seguito di una grave crisi respiratoria. Secondo le informazioni apprese, il trentacinquenne godeva di buona salute, faceva sport regolarmente, non fumava e non soffriva di patologie pregresse.