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Covid 19

Emanuele Renzi non può avere un funerale: il prete gli dedica messa in streaming

Emanuele Renzi, morto a 34 anni a causa di Covid-19, non ha potuto, come tutte le vittime del coronavirus, avere un funerale pubblico. Il parroco della chiesa di San Salvatore in Lauro gli ha dedicato una messa trasmessa in streaming: “Lui ragazzo sportivo, pieno di vita, sano, intelligente, anche molto impegnato nel lavoro, persona piena di progetti, ha incontrato questo terribile virus ed è mancato lasciando il suo piccolo bambino”.
A cura di Enrico Tata
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Emanuele Renzi, morto a 34 anni a causa di Covid-19, non ha potuto, come tutte le vittime del coronavirus, avere un funerale pubblico. Il parroco della chiesa di San Salvatore in Lauro gli ha dedicato una messa trasmessa in streaming sul canale Youtube del luogo di culto romano.

"Ha incontrato questo terribile virus ed è mancato"

"Miei cari amici, auguro a tutti una buona giornata in questo tempo che ci mette tutti a dura prova. Oggi vogliamo chiedere la misericordia di Dio per il nostro caro fratello Emanuele, che ci ha lasciato in giovanissima età. Lui ragazzo sportivo, pieno di vita, sano, intelligente, anche molto impegnato nel lavoro, persona piena di progetti, ha incontrato questo terribile virus ed è mancato lasciando il suo piccolo bambino. Presentiamo al Signore insieme la nostra preghiera e accanto a Emanuele mettiamo tutti i morti di questo periodo, migliaia di uomini e di donne vinti da questa malattia perché il Signore li accolga nella sua pace e doni alle loro famiglie il conforto unico, possibile perché derivante dalla fede", le parole di don Pietro Bongiovanni. Il parroco ha raccontato di aver conosciuto Emanuele durante la benedizione del call center dove lavorava.

L'autopsia conferma: era in buona salute

"Parliamo della morte di un giovane sano, venuto a mancare nonostante siano stati applicati tutti i trattamenti a disposizione. È una nostra sconfitta, dovuta alle armi che abbiamo ora. Aiutano, ma non sono sicuramente vincenti e questo caso ne è la dimostrazione. La ricerca ci deve dare qualcosa in più", ha dichiarato Stefano Andreoni, professore ordinario di Malattie Infettive a Tor Vergata, intervistato da La Repubblica.

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