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Coronavirus, Gabriele bloccato in Cina: “Senza soldi né lavoro, non posso tornare in Italia”

Gabriele, ventiquattrenne romano, danzatore di professione, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it ha raccontato come sta vivendo le sue interminabili giornate chiuso in casa nello Yunnan, bloccato in Cina a causa del coronavirus, senza soldi né lavoro, non potendo tonare in Italia. Ora attende una risposta dall’Ambasciata.
A cura di Redazione Roma
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Gabriele, un ragazzo romano bloccato in Cina
Gabriele, un ragazzo romano bloccato in Cina
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Bloccato in Cina, senza soldi né lavoro, a causa dell'emergenza del nuovo coronavirus 2019-nCov partito dalla città di Wuhan, nella provincia dell'Hubei. È la storia di Gabriele, un ragazzo romano, professione ballerino di danza classica, che si trova in Cina per lavoro e dove al momento è intrappolato, senza poter tornare in Italia. In un'intervista rilasciata a Fanpage.it, il ventiquattrenne, proveniente da una famiglia di artisti sparsi in tutto il mondo, ha raccontato come sta vivendo le sue interminabili giornate chiuso in casa insieme alla fidanzata nello Yunnan, provincia dell'estremo sud-ovest della Cina, a circa venti ore d'auto dall'epicentro dell'epidemia.

Bloccato in Cina senza soldi né lavoro

"I rapporti con il mio datore di lavoro, già problematici, sono peggiorati con la diffusione del virus, mi deve dei soldi ma ad oggi è irreperibile – spiega Gabriele – e in Cina al momento, di lavoro non se ne trova". Soldi che potrebbero aiutarlo a tornare a casa, perché, come dice il ragazzo: "Il costo dei biglietti per l'Italia ha raggiunto cifre esorbitanti. Ne ho trovati alcuni a 25mila yuan, circa 3mila euro". A preoccupare Gabriele non è solo il denaro: "In ogni caso si tratta di un viaggio rischioso, che presenta tanti imprevisti, perché sono disponibili solo voli con molti scali: potrei essere fermato in qualsiasi città del mondo e messo in quarantena, non saprei dove e per quanto tempo mi tratterrebbero".

Gabriele attende una risposta dall'Ambasciata

"Stamattina mi ha chiamato il Consolato e mi ha detto che se non riesco a mettermi in contatto con il mio datore di lavoro proveranno a darmi una mano loro" spiega il ragazzo. Per quanto riguarda invece il rientro in Italia "ho lanciato un appello al quale mi ha risposto l'Ambasciata con una email nella quale mi ha comunicato che i voli charter per il rimpatrio al momento sono previsti solo per gli italiani che vivono a Wuhan e provincia. Ora attendo novità, hanno detto che mi aiuteranno".

Coronavirus, la situazione in Cina

Gabriele ha raccontato a Fanpage.it com'è attualmente la situazione in Cina, in particolare nella città in cui si trova: "Sono abbastanza lontano dall'epicentro dell'infezione, ma anche qui si respira un clima abbastanza pesante: hanno messo in quarantena alcuni palazzi, dove qualcuno si è sentito male" spiega. "Non passano bus e metro, spesso le autostrade vengono chiuse il margine di spostamento varia di giorno in giorno, con tantissime incognite".

A cura di Alessia Rabbai e Simona Berterame

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