Coronavirus Lazio, indice Rt tornerà superiore a 1: “Colpa dei nuovi focolai”
L'indice Rt nel Lazio tornerà sopra la soglia di sicurezza fissata a 1. Ma non c'è da preoccuparsi, almeno per il momento. Ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Era inevitabile, poiché è causato dai focolai ormai chiusi nella città di Roma. Sarebbe stato grave l’inverso poiché significava la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai". In altre parole i due focolai di Roma, quello del San Raffaele alla Pisana e quello della Garbatella, faranno risalire l'indice Rt sopra alla soglia di sicurezza nella prossima rilevazione, ma essendo i due focolai ormai pressoché spenti l'indice del contagio dovrebbe presto abbassarsi di nuovo sotto al valore 1.
"Il Lazio si conferma avere il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale. Il numero dei casi per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti nell’ultima rilevazione settimanale del Ministero della Salute è pari al 100%. Un altro dato positivo è il netto miglioramento del tempo medio tra data di inizio sintomi e la data della diagnosi (tampone) che scende a sole 48h, su una soglia di sufficienza delineata in 5 giorni", ha dichiarato ancora D'Amato.
Cosa misura l'indice Rt
L'indice di trasmissibilità (Rt) misura la potenziale trasmissibilità dell'infezione da coronavirus. In pratica l'indice rappresenta il numero medio delle infezioni prodotte da ciascun paziente infetto. Rt, hanno spiegato gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità, "è solo uno degli indicatori che servono a definire i provvedimenti da adottare nella Fase 2. La differenza tra gli indici regionali non rappresenta necessariamente una condizione per differenziare le misure successive a questa fase. Il valore di Rt, che sarà pubblicato settimanalmente, rappresenta uno strumento importante per monitorare le misure di controllo nel tempo e la loro efficacia". Il nuovo report, che verrà pubblicato domani, fotograferà la situazione in tutte le regioni italiane nella seconda settimana di giugno e cioè quando i due focolai romani erano ancora attivi (quello del San Raffaele ha prodotto oltre 100 nuovi casi positivi). In totale il cluster dell'istituto ha prodotto 113 casi positivi e 6 decessi correlati, ma oggi, per esempio, non sono stati trovati nuovi contagi collegati e ieri ne è stato trovato solo uno.