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Il poliziotto rimandato a casa dall’ospedale non doveva andare in pronto soccorso

“Nessun test per la ricerca del coronavirus a mio marito, nonostante l’avesse chiesto” sono le parole della moglie del poliziotto del Commissariato di Spinaceto risultato positivo, contagiata insieme ai figli. L’agente, mandato su indicazione in ospedale, ha trascorso ventisei ore nel pronto soccorso di Tor Vergata.
A cura di Alessia Rabbai
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Il poliziotto del Commissariato di Spinaceto risultato positivo ai test per la ricerca del nuovo coronavirus CoVid-19 e ricoverato in isolamento all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, è stato visitato e poi rimandato a casa dall'ospedale. Secondo le informazioni apprese e confermate dalla Regione Lazio, l'uomo si era recato al pronto soccorso di Tor Vergata a fine febbraio, con febbre alta e sintomi riconducibili alla malattia. Sottoposto a vari esami, ha trascorso la notte nel triage, per poi essere dimesso il giorno seguente. "Mio marito, nonostante presentasse dei sintomi riconducibili al virus, è stato abbandonato e nonostante lo avesse richiesto, non gli è stato fatto il tampone. Nessuno ha capito che era stato contagiato", ha detto a Il Corriere della Sera la moglie dell'agente, anch'essa caso accertato insieme ai due figli e in isolamento domiciliare, tutti e tre asintomatici. Ventisei le ore che il paziente avrebbe trascorso in ospedale. La donna ha spiegato che il marito "stava poco bene da inizio febbraio, rimasto a casa con sintomi influenzali, poi si è ripreso ed è tornato al lavoro, successivamente ha avuto di nuovo la febbre".

Poliziotto contagiato: cosa non ha funzionato

Qualcosa non ha funzionato e bisognerà ora capire cosa. Perché se le indicazioni per i cittadini di ritorno dalle zone di contagio sono molto chiare, non è altrettanto chiaro come si debba comportare chi manifesta sintomi compatibili ma non è mai stato in una delle zone dei focolai. Il poliziotto si è recato dal suo medico di base il 25 febbraio scorso, il dottore, sospettando che i sintomi che presentava potessero essere riconducibili al coronavirus, gli ha consigliato di chiamare il numero dedicato all'emergenza. Una telefonata a seguito della quale all'agente sarebbe stato indicato di recarsi in pronto soccorso. Un'indicazione insolita in quanto le linee guida per chi presenta i sintomi della malattia e sospetta di aver contratto il coronavirus sottolineano specificatamente che è necessario restare nella propria abitazione, dove in caso il paziente venga ritenuto necessario il paziente viene raggiunto dal personale sanitario adeguatamente attrezzato e protetto, per essere sottoposto al test. Una misura essenziale per evitare di contagiare altre persone recandosi nelle strutture sanitarie.

Ospedale di Tor Vergata: richiamati 98 pazienti

A seguito della positività del poliziotto, come ha informato l'assessorato regionale alla Sanità, sono state richiamate ben 98 persone che hanno avuto accesso al pronto soccorso di Tor Vergata tra il 26 e 27 febbraio, che potrebbero potenzialmente essere venute a contatto con il poliziotto rimasto per ore in ospedale. Tra queste, quindici mostrano sintomi e saranno sottoposte ai test, mentre sei operatori sanitari, un agente di polizia e due operatori della vigilanza, tutti asintomatici, si trovano in osservazione domiciliare.

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