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Coronavirus, finita la quarantena: “Tornerò in Cina prima o poi. Ora mi aspettano i tortellini”

“Sono arrivato lì a Wuhan per lavoro, sono un tecnico di presse per ceramiche, e il giorno dopo ci hanno sigillato in hotel, sembrava una città spettrale. Ora vado a casa dalla mia famiglia a Modena e poi mangio un piatto di tortellini”, racconta Michael uscendo dalla città militare della Cecchignola.
A cura di Enrico Tata
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La città militare della Cecchignola
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C'è chi non vede l'ora di poter tornare dalla sua famiglia, chi vuole correre a baciare il proprio figlio e chi vorrebbe tanto gustare degli ottimi tortellini dopo il lungo periodo trascorso in isolamento. Per i 55 italiani che hanno terminato la quarantena e che tra oggi e domani potranno lasciare la città militare della Cecchignola è il momento di tornare alla normalità. "Ci siamo finalmente visti senza le mascherine, ora si che ci conosciamo a viso intero", scherza un ragazzo di 22 anni. "Speriamo nessuno ci costringa ad esibire il certificato di sana e robusta costituzione che ci hanno rilasciato. Sono arrivato lì a Wuhan per lavoro, sono un tecnico di presse per ceramiche, e il giorno dopo ci hanno sigillato in hotel, sembrava una città spettrale. Ora vado a casa dalla mia famiglia a Modena e poi mangio un piatto di tortellini", dice Michael uscendo dalla Cecchignola. "E' finita, è andata bene, siamo stati trattati benissimo. A chi deve venire qui dico ‘siete in una botte di ferro'. Siamo gli unici italiano certificati, siamo virus free. Ero a Wuhan per lavoro, ci sono stato appena un giorno", le parole di Paolo.

"Non ci riprendete, non vogliamo essere guardati con pregiudizio"

Tutti hanno chiesto ai cronisti di poter tornare alla vita di ogni giorno e di non essere ripresi con le telecamere al momento del loro rientro a casa: "Vi chiediamo di non riprenderci con le telecamere, da domani torneremo alle nostre vite e non vogliamo essere guardati come persone potenzialmente nocive agli altri, anche perché non lo siamo affatto, stiamo bene. Lo attestano tutti i controlli sanitari fatti in questi giorni e il certificato che ci viene rilasciato ma vogliamo proteggerci dai pregiudizi". A tutti e 55, infatti,  verrà consegnato un certificato dimostra "l'idoneità dal punto di vista della Salute e ogni estraneità alla questione del coronavirus". "Qui siamo stati accolti bene, la struttura è eccezionale per situazioni di questo genere", racconta uno degli ospiti, mentre un altro è sicuro: "Prima o poi tornerò in Cina".

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