3.290 CONDIVISIONI
Covid 19

A Roma alle 18 flash mob: tutti in balcone a cantare e suonare

Canzoni, pentole, strumenti musicali: qualsiasi cosa va bene oggi per rompere il silenzio a Roma, in quarantena dal 10 marzo a causa dell’emergenza coronavirus in Italia. Il flash mob è stato lasciato dalla street band FanfaRoma insieme all’associazione culturale Controchiave, che dice: “Rompiamo il silenzio”.
A cura di Natascia Grbic
3.290 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Non importa saper leggere la musica, suonare uno strumento o possederlo; basta anche cantare una canzone o far suonare le pentole di casa, l'importante è farci sentire perché la musica è la migliore medicina per curare l'anima e in questo momento ne abbiamo bisogno. Quindi sì rompiamo il silenzio!!!". Il silenzio della Roma chiusa in quarantena sarà interrotto oggi alle 18 da un flash mob sonoro come quelli che si sono visti già in tante altre città d'Italia. A lanciarlo è la street band romana Fanfaroma insieme all'associazione culturale Controchiave. "Anche se non possiamo incontrarci non è detto che non possiamo ascoltarci tra le finestre di questa gigantesca città", ha commentato il presidente dell'VIII Municipio Amedeo Ciaccheri, che parteciperà all'iniziativa. Anche le scuole sono state coinvolte nel flash mob: e saranno soprattutto i bambini i protagonisti di questo momento musicale.

Flash mob sonoro, Raggi: "Facciamoci coraggio per superare questo momento"

Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi invita a partecipare al flash mob tramite un video pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale. "Oggi alle 19 affacciatevi alla finestra, uscite sul balcone, fermatevi e salutate i vostri vicini. Se volete cantate, fate un cenno con le mani, sventolate un fazzoletto bianco. Facciamoci coraggio tutti insieme per superare questo momento. Dobbiamo restare in casa per bloccare il contagio del corona virus. In questi momenti difficili possiamo riscoprire il senso di comunità, capire che facciamo parte di un gruppo. Quante volte abbiamo salutato velocemente il nostro vicino di casa come un estraneo. Ora scopriamo che si tratta della persona che ci è più vicina: abita a pochi metri da noi. Magari è un anziano al quale, mantenendo le distanze di sicurezza, possiamo fare la spesa per evitare che esca di casa e si ammali. Siamo umani, siamo una comunità. Insieme supereremo questo momento. Io alle 19 ci sarò, tutti i giorni a partire da oggi".

3.290 CONDIVISIONI
32800 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views