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Continua l’allarme siccità, ottobre è stato il mese più secco degli ultimi 60 anni

I dati presentati da Coldiretti nel corso del convegno ‘All’ombra di Giano’ che si è tenuto questa mattina in Campidoglio.
A cura di Enrico Tata
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Una quantità d'acqua che potrebbe riempire per intero il lago di Garda. Tradotto in cifre: circa 58 miliardi di metri cubi di acqua. A tanto ammonta, rispetto alle medie annuali, il mancato apporto delle piogge in questo anno caratterizzato per il nostro paese da una siccità senza precedenti. Nel centro Italia questa estate è stato calcolato che abbia piovuto circa il 70 per cento in meno rispetto al normale. "A fine ottobre le piovosità erano intorno a 60-70 per cento in meno, tra le peggiori situazioni almeno degli ultimi 100 anni", ha spiegato l'amministratore generale di Acea Stefano Donnarumma durante il convegno ‘All'ombra di Giano' in Campidoglio. Il mese di ottobre, secondo le stime di Coldiretti, è stato il mese più secco in Italia degli ultimi 60 anni e i danni causati dalla siccità, testimoniano i dati Anbi, Associazione Nazionale consorzi bonifica e irrigazione, ammontano a 6 miliardi di euro, in gran parte a danno del settore dell'agricoltura.

La situazione delle tubature a Roma

"La situazione affrontata quest'estate è stata drammatica e inattesa. Questo è un paese che non è pronto né culturalmente, né infrastrutturalmente, nè organizzativamente, Siamo in procinto di presentare un piano industriale di grande discontinuità. Lo faremo il 28 novembre", spiega l'ad Donnarumma, che poi aggiunge come gli interventi fatti abbiano "permesso di recuperare oltre 2300 litri al secondo di acqua".  L’impegno, si legge nel comunicato stampa diffuso da Acea, continua e dopo una prima ispezione su tutti i 5.400 chilometri della rete idrica della Capitale, la società sta effettuando un secondo passaggio con circa 2.500 chilometri già controllati.  Secondo i dati Acea le reti idriche italiane hanno in media perdite del 38,2 per cento, cioè si perdono quasi 40 litri d'acqua ogni 100 litri immessi nelle tubature. Il 60 per cento degli acquedotti italiani, inoltre, ha più di 30 anni e il 25 per cento è stato costruito più di 50 anni fa.

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