Conti in rosso e l’Ater annuncia il taglio del riscaldamento per tutti: “In troppi non pagano”
Pugno duro dell'Ater contro gli inquilini che non pagano le bollette. L'ente che gestisce buona parte delle case popolari di Roma (ben 48.426 alloggi), ha annunciato con delle missive inviate agli inquilini, il taglio del riscaldamento il prossimo inverno a causa dell'alto tasso di morosità. Un annuncio che si può ben definire choc, e che con tutta probabilità nasce dalla grave situazione economica in cui versa l'Ater, che si è trovata a un passo dal fallimento, con Equitalia che bussava alla porta e le cartelle esattoriali saldate per l'85% dalla Regione Lazio che ha concesso una fideiussione all'azienda alla fine dello scorso luglio.
Ecco la lettera resa pubblica nei giorni scorsi che ammesso in allarme gli inquilini:
Si informa l'utenza che, a partire dalla prossima stagione invernale 2017-2018, il servizio di riscaldamento subirà una riduzione delle ore di accensione a causa dell'alta morosità riscontrata dall'Azienda nel pagamento delle quote di competenza. Nello specifico si invitano gli utenti morosi a regolarizzare, entro 45 giorni dalla presente, le proprie posizioni debitorie, già contestate tramite diffide e avvisi; in caso contrario si procederà al distacco di ogni singolo alloggio insolvente dall'impianto centrale.
Ater annuncia il pugno duro contro i morosi: pronto distacco riscaldamento
Inquilini in difficoltà o furbetti, occupanti o assegnatari, in regola con i pagamenti o morosi, l'azienda sarebbe pronta a non guardare in faccia a nessuno tagliando il riscaldamento a tutti di qualche ora al giorno? Magari anche ad anziani e famiglie con minori? Al momento non è arrivata nessuna smentita. Così il distacco delle utenze in inverno potrebbe colpire anche chi si trova in una situazione di morosità incolpevole, mettendo a dura prova soggetti già fragili. Anni di malgestione del patrimonio immobiliare pubblico potrebbero così ricadere all'improvviso sugli inquilini più in difficoltà durante il prossimo inverno.
