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Conferita la laurea honoris causa all’attore Fabrizio Gifuni: “Cultura non è un ozioso passatempo”

L’università di Roma Tor Vergata ha conferito a Fabrizio Gifuni la laurea Magistrale Honoris Causa in Letteratura italiana, filologia moderna e linguistica. Il pluripremiato attore ha tenuto una Lectio dal titolo ‘La voce umana è un miracolo: il corpo della scrittura, dalla letteratura al teatro’.
A cura di Enrico Tata
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Attore teatrale e cinematografico, ha recitato per i registi Gianni Amelio, Giuseppe Bertolucci, Luigi Magni, Paolo Virzì, Marco Bellocchio, ha interpretato il presidente Aldo Moro nel ‘Romanzo di una strage' di Marco Tullio Giordana e il giornalista siciliano Pippo Fava nel recente film tv ‘Prima che la notte'. L'università di Roma Tor Vergata ha conferito a Fabrizio Gifuni la laurea Magistrale Honoris Causa in Letteratura italiana, filologia moderna e linguistica. Il pluripremiato attore ha tenuto una Lectio dal titolo ‘La voce umana è un miracolo: il corpo della scrittura, dalla letteratura al teatro', in un percorso di letture e commenti di alcuni grandi testi del nostro ‘900. "Un attore che ha dato luogo a un originale percorso culturale e creativo contrassegnato da una precisa urgenza espressiva. Una ricerca complessivamente caratterizzata da un ostinato studio dei testi, dalla curiosità verso nuove forme di drammaturgia teatrale e dalla dedizione verso una dimensione performativa totale", si legge nelle motivazioni.

Gifuni: "La cultura non è un ozioso passatempo"

"E' una grande emozione perché è un riconoscimento inaspettato, un riconoscimento inusuale per il lavoro che faccio, quello di attore, che negli ultimi 15 vent'anni si è accompagnato molto a quello di ricerca sulla lingua italiana, su alcuni grandi autori della letteratura italiana. Nasce da un principio di piacere, quello di aver lavorato su Gadda, Pasolini, Testori", ha dichiarato Fabrizio Gifuni al termine della cerimonia di consegna. "Bisogna cercare di capovolgere, di riportare L'idea di studio di sapere, di conoscenza della cultura e dell'arte nella loro sede naturale: quella dell'emancipazione degli uomini. E' stata fatta passare l'idea che la cultura, lo studio, l'arte, il sapere siano un ozioso passatempo a cui guardare prima con un po' di sospetto e adesso con palese ostilità. Ognuno di noi deve raddrizzare la schiena e tornare a rimettere al centro questo ruolo: la cultura e' emancipazione dei popoli".

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