Condanne per mafia a Ostia: cinquant’anni di carcere per sette membri del Clan Spada
Cinquanta anni di carcere complessivi e a tutti è stata riconosciuta l'aggravante del metodo mafioso. I sette esponenti del clan Spada di Ostia condannati oggi dai giudici della quarta sezione del tribunale di Roma, presieduta da Laura Di Girolamo, erano accusati di minacce, violenze, sfratti forzosi da alloggi popolari e di una gambizzazione. Metodi mafiosi adottati dal clan, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per cercare di affermare la supremazia della famiglia su tutto il territorio di Ostia.
Sette membri del clan Spada di Ostia condannati per mafia
Sono stati condannati Massimiliano Spada, a 13 anni e 8 mesi di carcere, Ottavio Spada, a 5 anni, Davide Cirillo, a 6 anni e 4 mesi, Mirko Miserino, a 6 anni e 4 mesi, Maria Dora Spada, a 7 anni e 4 mesi, Massimo Massimiani, a 11 anni, e Manuel Granato a 6 anni e mezzo. Per loro, a giugno, i pm della procura di Roma Ilaria Calò ed Eugenio Albamonte avevano chiesto condanne per quasi cento anni di reclusione in totale. Furono arrestati a novembre 2016 nell'ambito dell'indagine denominata ‘Sub Urbe', cominciata in seguito alla gambizzazione di Massimo ‘Baficchio' Cardoni, avvenuta il 22 ottobre del 2015 davanti al supemercato Conad di via Cagni. Per i pm i membri del clan Spada sono responsabili del racket delle case popolari nella zona di Nuova Ostia e avrebbero voluto espandere la loro egemonia anche nel settore dello spaccio di stupefacenti. Proprio per questo, secondo quanto ricostruito nelle indagini, sarebbe stato gambizzato "Baficchio". Gli Spada volevano la sua piazza di spaccio e per questo lo hanno intimidito.
In carcere c'è già Carmine Spada, Romoletto, il boss della famiglia. Lui e il suoi braccio destro sono stati condannati a dieci anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso.