Concordato Atac, Toninelli: “Grande risultato per l’Italia intera”. Raggi: “Azienda rimane pubblica”
Il Movimento 5 stelle rivendica con orgoglio il voto dei creditori che ha dato via libera alla procedura di concordato preventivo per Atac. L'azienda, gravata da 1,4 miliardi di debiti, volta pagina: evitato il fallimento è ancora però lunga la strada del risanamento e dell'efficienza. "Il via libera al concordato Atac è un grandissimo risultato per Roma e l'Italia intera. L'azienda non è finita in pasto ai privati come le autostrade o gli aeroporti. Ora avanti con il piano di rilancio", ha twittato questa mattina il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
La sindaca Virginia Raggi ha invece espresso soddisfazione con un lungo post su Facebook: "Un sì che ha un grande significato per tutti, perché conferma la solidità del nuovo piano industriale della società. Un altro risultato da condividere insieme. L’azienda rimane pubblica. Non abbiamo svenduto al miglior offerente, consegnando la città ai privati con un servizio di serie A per il centro città e uno di serie B in periferia per le zone economicamente meno vantaggiose". Parla di una "strada obbligata" per salvare l'azienda Raggi, che poi elenca gli investimenti e gli interventi messi in cantiere per i prossimi tre anni: il rinnovo del parco mezzi con l'arrivo di 600 nuovi bus, i fondi per il prolungamento della metro C, lo sblocco di 425 milioni per la manutenzione della linea A e B e i progetti di interventi infrastrutturali su preferenziali, nuove linee di tram e i progetti di funivia a Magliana e Casalotti.
Soddisfazione, ovviamente, anche dall'assessore alla Mobilità Linda Meleo: "Atac rinasce. Un'altra battaglia vinta con il sì dei creditori al concordato per il salvataggio di Atac. Avanti con il piano industriale per migliorare il trasporto pubblico di Roma Capitale". Enrico Stefàno, capo della commissione Mobilità non nasconde che la "strada è ancora lunga e in salita" ma sottolinea come "la direzione è finalmente chiara e definita: prima si assumevano parenti, ora autisti