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Comunali Roma 2016. Berlusconi, Salvini e Meloni non trovano l’accordo: verso le primarie?

Salvini, Berlusconi e Meloni non riescono a mettersi d’accordo e spunta l’ipotesi di primarie. Dopo il “no” di Rita Dalla Chiesa arriva il “sì” alla candidatura di Irene Pivetti, che piace al Carroccio, e il nome del procuratore Simonetta Matone.
A cura di Valerio Renzi
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Una quadra non si trova. Fumata nera anche ieri per il nome del candidato sindaco del centrodestra a Roma. Meloni, Salvini e Berlusconi non riescono a mettersi d'accordo, tra veti incrociati e titubanze, dopo il no di Rita Dalla Chiesa. Salta anche l'incontro previsto a Roma. Il leader del Carroccio in serata è arrivato a chiedere le primarie: "Roma non merita questo balletto. Mi siederò al prossimo tavolo quando ci sarà un nome. Di riunioni ne abbiamo fatte abbastanza. Se il nome si trova bene, oppure si facciano le primarie: ci sono 5-6 persone disponibili, facciamo scegliere i cittadini romani. Io un nome ce l'ho, ma a differenza di altri non lo faccio".

Tirato per la giacchetta alla fine Salvini si sbilancia sulla new entry della giornata di ieri tra i nomi papabili per la corsa a sindaco: Irene Pivetti. "Non la vedevo da 15 anni ma mi piace come ipotesi e come candidatura. Vive e lavora a Roma da 15 anni, conosce l'amministrazione: è un mio parere personale che non è fondamentale", ha detto Salvini. Poco prima la stessa Pivetti, in onda a Radio 2 su "Un Giorno da Pecora", non aveva nascosto il suo interesse per rappresentare un "centrodestra unito". Dalle parti di Forza Italia piace di più il nome di Simonetta Matone, procuratore della Corte d'Appello e diventata famosa in tv per aver seguito il caso di Cogne e la strage di Erba.

Ma in tanti continuano a guardare con interesse al nome di Alfio Marchini, che non ha nessuna intenzione di ritirate la sua candidatura, e che al momento sembra l'unica garanzia per un centrodestra unito. Lo ha ribadito Maurizio Gasparri per Forza Italia e Salvini non ha chiuso la porta. Resta da convincere Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d'Italia, determinanti con i loro numeri e radicamento nella capitale, che dell'imprenditore proprio non vuole sentire parlare. "Per risolvere il rebus dei candidati di centrodestra alle prossime elezioni amministrative Fratelli d'Italia ha proposto lo strumento delle primarie – ha dichiarato la Meloni – Oggi anche la Lega si dice finalmente disponibile a celebrarle e in alcune città esponenti importanti di Forza Italia, penso ad esempio a Bologna, le chiedono a gran voce. A questa punto chiedo a Berlusconi e a Salvini quando vogliamo vederci per stilare insieme le regole per la celebrazione delle primarie in tutte le principali città italiane".

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