Cominciato il processo a Belen Rodriguez e Stefano De Martino: avrebbero aggredito due paparazzi
Belen Rodriguez e Stefano De Martino a processo. È cominciato a Latina il procedimento nei confronti delle due star della tv, alla sbarra insieme a Perez Blanco, all'epoca il fidanzato della sorella dell'argentina, Cecilia Rodriguez. I tre sono accusati di aver aggredito due fotografi durante una vacanza trascorsa sull'isola di Ponza nel 2012. Dopo la denuncia presentata dalle presunte vittime, la pm Cristina Pigozzo della procura di Latina ha prima aperto un'inchiesta e poi ha chiesto e ottenuto dal gip il rinvio a giudizio dei tre vip.
I fatti contestati a Belen Rodriguez e a Stefano De Martino
Ieri i paparazzi hanno raccontato la loro versione dei fatti al giudice e sono stati ricostruiti nei dettagli i fatti avvenuti ad agosto di sette anni fa, quando Belen e Stefano De Martino erano ancora fidanzati prima di lasciarsi una prima volta (ora sono di nuovo fidanzati). Secondo la versione dei paparazzi, tutto è cominciato al largo di Palmarola, l'isoletta che si trova accanto a Ponza. Belen e De Martino hanno notato i fotografi a bordo di un gommone mentre cercavano di scattare alcune foto violando di fatto la loro privacy. La coppia ha deciso di avvicinarsi con la barca, è cominciata una colluttazione e poi Belen e Stefano avrebbero rubato una macchina fotografica, che poi avrebbero restituito priva della schedina di memoria su cui erano contenuti gli scatti dei fotografi. A bordo della barca, come detto, c'era anche Perez Blanco. I tre sono accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone e lesioni.
Di cosa sono accusati Belen e Stefano De Martino
L'"esercizio arbitrario delle proprie ragioni", è un previsto dall'articoli 392 e 393 del codice penale e onsiste nell'atto commesso da chi, per esercitare un proprio diritto, si fa giustizia da solo mediante violenza sulle cose (articolo 392) o sulle persone (articolo 393). Nel caso specifico, quindi, Belen e De Martino avevano ragione a pretendere dai fotografi la cancellazione delle fotografie, ma invece di denunciare la vicenda alle autorità competenti, hanno deciso di farsi giustizia da soli.