Cliente non vuole pagare, la versione di Federico Fashion Style: “Conosceva i prezzi, ci ha provato”
Sapeva perfettamente il prezzo che avrebbe dovuto pagare sin da quando era entrata nel negozio, ma alla fine del trattamento avrebbe provato a fare la furba. Questa la versione data dal parrucchiere delle star Federico Fashion Style riguardo l'episodio avvenuto il pomeriggio del 24 giugno all'interno del suo salone di Anzio. "La cliente entrava alle ore 11 e terminava i trattamenti richiesti alle ore 17 – dichiara in una nota Federico Lauri – Il costo dei servizi resi alla cliente era conosciuto sin dall'ingresso della stessa all'interno del locale dal momento che vi è esposto il listino prezzi di tutte le prestazioni offerte alla clientela. La conoscibilità dei servizi da parte di tutta la clientela di Federico Fashion Style è sempre stata reale ed effettiva, tanto che anche gli agenti accertatori intervenuti sul posto hanno ritenuto che alcuna sanzione dovesse essere elevata al salone, evidentemente adempiente ai propri obblighi e doveri di pubblicità nei confronti dei propri utenti". "Ci ha provato", il commento di Lauri a corredo del post Instagram.
L'episodio è avvenuto giovedì pomeriggio. Federico Lauri, titolare del salone di Anzio, ha chiamato la Polizia per chiedere un intervento a causa di una signora che non voleva saldare l'intero importo del lavoro effettuato. Dopo aver identificato le persone presenti, gli agenti hanno ascoltato le ragioni del parrucchiere e della cliente, che discordavano sul compenso dovuto per il lavoro fatto. Una ‘serena e tranquilla discussione', al termine della quale Lauri e la cliente si sono accordati per la rimozione delle extension.
"La nota eleganza del signor Federico Lauri risolveva la bagarre offrendo alla cliente la rimozione delle extension affinché quest'ultima potesse procedere al pagamento di una somma inferiore – precisa la nota – La trovata soluzione non ha impedito alla Federico Fashion Style di subire comunque un danno economico consistente nell'impossibilità di riutilizzare in altro modo le extension rimosse così come imposto dalla normativa di igiene".