Cisterna di Latina, Elisa Ciotti uccisa a colpi di martello dal marito: “Liti sempre più violente”
Nessuna denuncia, nessuna querela nei confronti del marito. Anche se questo non vuol dire che gli episodi di violenza non ci siano stati. I litigi però erano certamente continui, sempre più violenti, e avevano esasperato Elisa Ciotti, la donna di 35 anni uccisa a Cisterna di Latina dal marito Fabio Trabacchin al culmine di una lite avvenuta durante la notte. I due si stavano separando, ma vivevano sotto lo stesso tetto in attesa di trovare una nuova sistemazione: lui al piano terra della villetta in via della Palmarola, lei al primo piano insieme alla figlia di dieci anni. Ed è stata proprio la bambina a trovare la madre riversa sul letto con la testa fracassata: il marito l'ha uccisa a colpi di martello, poi è uscito di casa e ha gettato l'arma del delitto nelle campagne, dove ha vagato per un po' prima di tornare a casa. Nel frattempo sua figlia chiamava un parente, dicendo che la mamma non si alzava dal letto, forse non arrivando a capire cosa fosse effettivamente successo. Da lì la chiamata al 118, poi quella ai carabinieri: giunti alla casa, i medici hanno capito subito cos'era successo e hanno allertato immediatamente le forze dell'ordine.
Elisa Ciotti uccisa dal marito: la figlia di 10 anni in stato di shock
La piccola, in forte stato di shock, si trova attualmente a casa dei parenti della madre. Gli agenti hanno detto che non sanno ancora se e quando verrà ascoltata: ma, dato che il padre ha confessato il femminicidio, forse la piccola non dovrà rivivere quei momenti tremendi e angoscianti che non riuscirà mai a levarsi dalla testa. Non si sa se abbia assistito all'uccisione della madre o se l'abbia trovata la mattina successiva. Per ora si sta cercando di lasciarla in pace. Il padre è stato portato in carcere dopo aver confessato, nel corso dell'interrogatorio, di essere lui l'assassino di Elisa. Ha detto di essere tornato a casa senza ricordare nulla, e di essere in stato confusionale. Quando è uscito dalla caserma, si sentivano distintamente delle urla: "Assassino", gli ha gridato la folla che lo aspettava fuori. "Non ce lo aspettavamo assolutamente, li conoscevamo da quando era nata la bambina", hanno detto i vicini. Ma c'è chi negli ultimi tempi ha dichiarato che le urla che provenivano dalla casa erano sempre più frequenti.