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Cinecittà, il municipio chiude il progetto Eccoci: “Il 30 giugno via i giovani che fanno cultura”

Nel quartiere di Cinecittà opera da tre anni il Progetto Eccoci, un’esperienza nata dall’unione di giovanissimi che si sono messi al servizio del territorio per offrire una vasta serie di attività culturali. Nonostante il loro sia un lavoro volontario e gratuito, l’amministrazione a 5 stelle del VII Municipio lo vuole chiudere.
A cura di Natascia Grbic
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Dal 2016 è attivo sul territorio del VII Municipio, nel quartiere di Cinecittà, un progetto realizzato da giovanissimi: si tratta di "Eccoci", acronimo di "Empatia Cultura Conoscenza Comunità Integrazione". Un'esperienza nata tre anni fa e che ha sede proprio in alcune stanze del municipio, dove "Eccoci" svolge giornalmente la sua attività culturale. Più di mille studenti sono passati in quegli spazi, più di 200 sono state le iniziative organizzate. C'è un laboratorio di teatro, un circolo di lettura, un percorso sul benessere psicologico, un coro di canto. "Eccoci" ha attivato anche una scuola di italiano per stranieri completamente gratuita, patrocinata dal VII Municipio e ha ospitato il presidio di antimafia sociale di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”.  Ha realizzato una biblioteca aperta al pubblico contenente 3mila libri grazie alle donazioni della cittadinanza. E tutto il progetto si basa sul lavoro gratuito e volontario dei ragazzi che ne fanno parte: insomma, per il municipio il costo è zero. Il problema? L'amministrazione a 5 stelle vuole riappropriarsi di quelle stanze, e ha deciso che i ragazzi devono andarsene entro il 30 giugno.

Il progetto "Eccoci", una risorsa per il VII Municipio

"Non si capisce perché il Municipio voglia mandarci via, le motivazioni non sono chiare e ogni volta ci dicono una cosa diversa – dice Giulio, un ragazzo del progetto "Eccoci" – L'unica cosa che sappiamo è che ritengono fuori discussione che noi rimaniamo lì dentro. L'unica alternativa che ci hanno proposto, per noi non è praticabile: ci hanno suggerito un posto a via Dino Rossi che però non va bene perché perderemo tutta la nostra utenza, che in gran parte è universitaria. In questo modo, il nostro progetto muore. A noi va bene che aprono lo spazio di via Dino Rossi e lo mettono a bando, ma non va bene per "Eccoci" perché quella zona non ha bisogno di ciò che offriamo noi. Non chiediamo l'assegnazione diretta di uno spazio: vogliamo solo la messa bando o di queste stanze o di un altro locale, che però risponda alle caratteristiche del nostro progetto. Se poi vince qualcun altro più bravo ben venga, vorrà dire che ci metteremo a fare altro e capiremo in quel caso come procedere. Ma il messaggio che vogliamo trasmettere è quello di offrire un servizio al territorio, soprattutto considerando il fatto che non ne traiamo alcun guadano personale".

La petizione per salvare "Eccoci"

I ragazzi di Eccoci hanno organizzato una raccolta firme su Change.org per impedire la chiusura del progetto: attualmente sono oltre 700 le persone che hanno firmato per preservarlo. "Il bello è che ogni volta che c'è un incontro pubblico e si parla di cultura, il municipio si vanta di noi – continua Giulio – Lo stesso municipio che ci vuole mandare via e non dà continuità al progetto". Per adesso i ragazzi continuano la loro attività, ma non escludono di provare a mobilitare le persone che attraversano lo spazio per avviare una campagna contro lo smantellamento di "Eccoci". "Oggi questo deserto, che si espande per mano dell’amministrazione, bussa anche alle nostre porte – scrivono nel comunicato –  Ma noi non possiamo accettarlo. Esperienze come Progetto Eccoci vanno incentivate e non demolite, moltiplicate e non chiuse".

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