Chi è Luca Sacchi: il personal trainer di 25 anni ucciso a Roma per aver difeso la ragazza
È morto dopo alcune ore di agonia Luca Sacchi, il ragazzo di 25 anni colpito da un colpo di pistola esploso a brucia pelo in via Franco Bartoloni all'Appio Latino, periferia sud di Roma. Luca era appena uscito dal John Cabot Pub in compagnia di Anastasya, una coetanea con cui da alcuni era fidanzato, quando due sconosciuti si sono avvicinati e l'hanno strattonata nel tentativo di portargli via lo zaino. Luca è intervenuto e uno dei due aggressori ha tirato fuori una pistola, esplodendo un colpo e ferendolo gravemente alla testa. Poi si sono dati alla fuga a bordo di una Smart di colore bianco. Trasportato d'urgenza in ospedale da un'ambulanza, Luca è morto questa mattina.
La passione per le arti marziali e le moto
Il 25enne, residente a poche centinaia di metri dal pub dove è stato ferito, lavorava in una palestra come personal trainer. Una passione quella per il fitness e la sala pesi condivisa anche con Anastasya che sul suo profilo Instagram condivide spesso foto e video di sessioni di allenamento. Ma Luca praticava anche arti marziali, in particolare lo jujitso. Un altra grande passione di Luca era la Moto Gp e proprio a bordo della sua due ruote amava andare in giro per la città.
Omicidio Luca Sacchi: caccia agli assassini
Le forze dell'ordine sono ora sulle tracce degli assassini di Luca. Si cerca la Smart bianca datasi alla fuga. I due aggressori sarebbero due romani, come si evince da diversi testimoni che hanno parlato di un accento inequivocabile. Gli inquirenti, che indagano per omicidio preterintenzionale, stanno acquisendo le immagini di diverse telecamere di video sorveglianza della zona.
La fidanzata di Luca racconta l'aggressione
La ragazza di Luca ha ricostruito quanto accaduto ieri sera. Distrutta dal dolore ha parlato con gli investigatori nella speranza che i responsbaili siano al più presto consegnati alla giustizia. "Eravamo appena usciti dal pub. – ha spiegato – Mi sono sentita strattonare da dietro, mi hanno detto: ‘dacci la borsa'. Gliela stavo consegnando quando mi hanno colpito con una mazza. A questo punto è intervenuto Luca che ha reagito bloccando il ragazzo che mi aveva aggredito, quindi è intervenuto l'altro aggressore che gli ha sparato in testa".
Gli amici: "È stata un'esecuzione"
"È stata peggio di un'esecuzione. Sparare un colpo alla testa a bruciapelo, uccidere per uno zainetto è assurdo. È una tragedia enorme". Così gli amici del 25enne che si sono radunati all'ospedale San Giovanni dove Luca è morto questa mattina. Tanti i messaggi di cordoglio ma soprattutto la rabbia per una morte inspiegabile.